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Sant'Agostino disputa con gli eretici
MICHAEL PACHER
1435-1498
Monaco di Baviera, Alte Pinakothek
Sant'Agostino disputa con gli eretici
La scena fa parte di un'opera assai complessa che viene ricordata come la Pala dei Padri della Chiesa. Sull'anta laterale esterna, nella parte parte inferiore è possibile osservare quella che è identificabile come la Disputa di Sant'Agostino con gli eretici.
L'opera è un formidabile esempio di pittura del tardo gotico di cultura tedesca. Attualmente l'opera è custodita alla Alte Pinakothek di Monaco in Baviera. L'intero polittico è stato realizzato con una tavola di cembro (Pinus cembra) delle dimensioni cm. 103 x 91.
L'attività apologetica di Agostino si espresse per tutto il corso della sua vita dopo il battesimo. Numerose furono le occasioni perché il vescovo di Ippona levasse la sua voce a difesa della ortodossia.
Numerose furono infatti le sette eretiche che con le loro dottrine seminavano discordie e conflitti nella Chiesa africana e non solo africana.
La fine della controversia donatista coincise pressappoco con l'inizio di una nuova disputa teologica che impegnò Agostino fino alla sua morte. L'Africa, dove Pelagio ed il suo discepolo Celestio si erano rifugiati dopo il sacco di Roma da parte di Alarico, era diventata il principale centro di diffusione del movimento pelagiano. Già nel 412 un concilio tenuto a Cartagine aveva condannato i Pelagiani per le loro opinioni sulla dottrina del peccato originale, ma, grazie all'attivismo di Agostino, la condanna dei Pelagiani, che avevano avuto il sopravvento in un sinodo tenuto a Diospolis in Palestina, fu reiterata dai successivi concili tenuti a Cartagine e a Milevi. Un secondo periodo di attivismo pelagiano si sviluppò a Roma; papa Zosimo, dopo essere stato convinto da Agostino, nel 418 pronunciò una solenne condanna contro i Pelagiani.
Questi errori ... cercavamo di confutarli ... allo scopo che anche Pelagio, venendone a conoscenza, li correggesse senza essere attaccato personalmente: in tal modo sarebbe stata eliminata la sua funesta dottrina e gli sarebbe stata risparmiata la confusione ... Furono pertanto inviati alla Sede Apostolica dai due Concili di Cartagine e di Milevi rapporti concernenti tale questione prima che arrivassero in mano nostra o nell'Africa i verbali del processo ecclesiastico in cui si afferma che Pelagio si sia giustificato davanti ai vescovi della Palestina.
AGOSTINO, Lettera 186, 2 a Paolino