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Annunciazione a Maria e santi
PIETRO DI GIOVANNI
1420-1425
Firenze, Basilica della SS. ma Trinità
Annunciazione e santi
L'autore di questa bella pala quattrocentesca è Pietro di Giovanni pseudonimo di Lorenzo Monaco. Il soggetto dell'opera che si svolge in un ambiente tardo gotico quattrocentesco è la scena della Annunciazione dell'arcangelo Gabriele a Maria. Tre archetti in alto che richiamano la forma di un trittico. Nei medaglioni al centro degli archi si trovano le raffigurazioni di tre Profeti, di cui è riconoscibile solo quello al centro, Isaia, dal cartiglio che reca l'iscrizione "Ecce Virgo [concipiet]". Fanno da contorno a questa raffigurazione principale altri episodi che narrano nella predella la Visitazione a Elisabetta, la Natività di Gesù, l'Adorazione dei Re Magi e la Fuga in Egitto. La Madonna è raffigurata seduta, mentre arriva l'Angelo che interrompe la sua lettura (il libro simboleggiava l'avverarsi delle Sacre Scritture), recante in mano il giglio, simbolo di purezza. Ella però non guarda l'Angelo, ma rivolge lo sguardo a Dio, che si trova in alto al centro, circondato da serafini, che le manda la colomba dello Spirito Santo. Lungo le spallette della tavola di gusto compositivo gotico si succedono in verticale scomparti che raffigurano altrettanti santi.
Rappresentati a tutta figura, sono di qualità debole, frutto dell'opera della bottega del maestro. A sinistra sono santo Stefano, san Girolamo, san Giovanni Gualberto ed Elisabetta d'Ungheria; a destra sant'Agostino, san Bonaventura da Nagnoregio, san Bernardo e san Francesco. La scelta dei santi riflette la collocazione della pala in una chiesa vallombrosana, con i santi venerati dall'ordine, a cui si aggiungono le figure che si erano espresse a favore della dottrina dell'Immacolata concezione.
L'opera venne dipinta in stretta sintonia con gli affreschi della cappella, integrandosi sia da un punto di vista figurativo, tramite un riquadro appositamente lasciato vuoto in corrispondenza della pala, sia iconografico, presentando le storie legate alla vita della Vergine dall'annunciazione alla fuga in Egitto, non contemplate negli affreschi. L'opera si trova a Firenze nella Basilica della Santissima Trinità all'interno della cappella Bartolini Salimbeni. Sul sito di questa chiesa esisteva un'antica chiesetta dedicata a Santa Maria dello Spasimo, dei vallombrosani, documentata già nel 1077. Tra il 1250 e il 1258 vennero avviati dei lavori di ampliamento in stile gotico su progetto che alcuni attribuiscono a Nicola Pisano o, più probabilmente, a Neri di Fioravanti. Fu una delle prime chiese gotiche di Firenze.
La Cappella Bartolini Salimbeni, chiusa dall'originaria cancellata del 1420 circa, opera forse di Manfredi di Franco da Pistoia, si trova lungo la navata destra. La cappella è celebre per il pregevole ciclo di affreschi di Lorenzo Monaco con le Storie della Vergine, eseguiti fra il 1420 e il 1425, coprendo i precedenti di Spinello Aretino. Si tratta dell'unica cappella che venne risparmiata dai rimaneggiamenti cinque e seicenteschi ed è stata restaurata con lavori conclusi nel 2004. L'altare conserva ancora oggi la pala dello stesso autore che raffigura l'Annunciazione e qui riprodotta.