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PITTORI: Abraham Bloemaert

Sant'Agostino Dottore della Chiesa

Sant'Agostino Dottore della Chiesa

 

 

ABRAHAM BLOEMAERT

1630-1650

Vienna, Graphische Sammlung Albertina

 

Sant'Agostino Dottore della Chiesa

 

 

 

Il disegno dell'artista, delle dimensioni di 30 x 17 cm raffigura sant'Agostino vescovo. Il santo è raffigurato a figura intera e indossa il piviale con in testa la mitra, da cui emana una forte luce raggiata. Nella mano destra regge un libro aperto che sta leggendo con attenzione. La mano e il braccio sinistro sono allargati quasi ad accompagnare con passione e intensità la lettura del libro.

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.

 

 

Abraham Bloemaert

Nasce a Gorinchem nel 1564, figlio dell'architetto e scultore olandese Cornelis, dal quale ricevette le prime lezioni d'arte. Completò la sua preparazione a Utrecht nel 1575, doveda autodidatta approfondì lo studio dei manieristi di Anversa. Entrò nella bottega di Gerrit Splinter e di Joos de Beer divenendone allievo. Presso quest'ultimo conobbe la pittura fiamminga di Blocklandt che si era strutturata su una base romana-parmigiana. Nel 1580 si trasferì a Parigi per migliorare il suo stile artistico guidato da vari maestri, tra cui Hieronymus Francken I. Vi restò per tre anni e in questo periodo fu fondamentale la frequentazione della scuola di manieristica di Fontainebleau. Dopo il suo rientro in patria e un breve soggiorno ad Amsterdam, la sua carriera artistica conobbe importanti successi, grazie anche alla sua duttilità artistica che gli permise un percorso variegato, che dal manierismo passando per l'accademismo lo portò ad accogliere elementi caravaggeschi. Diede vita anche ad accenti idealistici capaci di influenzare le sue tematiche preferite mitologiche, bibliche e quelle a sfondo storico e allegorico. La sua prima opera riconosciuta è il Nobe del 1591 a cui seguì la Predica di Giovanni Battista ed il Battesimo di Cristo del 1595. Nel 1595 lo troviamo iscritto alla Gilda di San Luca. Tra le sue opere si ricordano ritratti e nature morte e vari paesaggi. I suoi allievi più apprezzati furono i suoi quattro figli, Hendrick (scene mitologiche e di genere), Frederick, Cornelis e Adriaan (paesaggi romanizzanti)e i due Honthorsts, Ferdinand Bol e Jacob Gerritsz Cuyp. Morì a Utrecht nel 1651.