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PITTORI: Schelte Adamsz Bolswert

Trionfo dell'Eucarestia ovvero i Difensori del dogma dell'Eucaristia

Trionfo dell'Eucarestia ovvero i Difensori del dogma dell'Eucaristia

 

 

SCHELTE ADAMSZ BOLSWERT

1648-1652

Sarasota, The John and Mable Ringling Museum of Art

 

Trionfo dell'Eucarestia ovvero i Difensori del dogma dell'Eucaristia

 

 

 

Questa stampa venne realizzata da Schelte Bolswert un incisore di origini olandesi, che riprodusse molteplici opere di Rubens. Anche in questo caso abbiamo una riproduzione di una famosa opera di Peter Paul Rubens, che raffigura i difensori dell'eucaristia. L'artista la incise verso il 1648-1652 su lastra di rame. Le dimensioni su carta sono 52 x 49 cm circa. Una copia di questa incisione è conservata al The John and Mable Ringling Museum of Art di Sarasota, dove è pervenuta nel 1977.

Il quadro originale di Rubens appartiene ad una serie di tele con tema il trionfo dell'Eucarestia. Si tratta di uno degli incarichi più importanti che l'artista abbia mai ricevuto. Pieter Paul Rubens dipinse la serie completa nel 1625. Rubens preparò i bozzetti, per un totale di quindici grandi arazzi tutti dedicati al Trionfo dell'Eucarestia, e destinati al convento madrileno delle Carmelitane scalze su commissione dell'arciduchessa Isabella. Sei di queste realizzazioni si trovano al Museo del Prado.

Il tema del Trionfo dell'Eucarestia o Trionfo della Chiesa fu affrontato da vari artisti, fra cui ricordiamo Raffaello nel 1509 e situato nella Stanza della Segnatura, una delle quattro Stanze Vaticane.

Fra i personaggi che Rubens raffigurò in questa scenografia troviamo i Dottori della Chiesa: Agostino si trova a sinistra con i paramenti episcopali, accanto ad Ambrogio e san Gregorio papa, riconoscibile per la tiara. All'estrema destra se ne sta in piedi Gerolamo che legge un libro. Nel registro superiore la colomba dello Spirito santo collega idealmente i due registri unendo il terreno con il divino.

Come insegna la teologia cattolica, presente è Gesù nel Sacramento, per dare, mistico Pane del Cielo, la vita superiore al nostro povero mondo, perpetuando il miracolo dei vergini e dei casti, il miracolo di chi non ha nulla e tutto possiede, i miracoli di quella fraterna carità, che tutti i mali e le offese sopporta con serena fortezza e nulla pensa di aver fatto fin che resta davanti a lei qualche rosa da compiere. Questi i prodigi dell'Eucaristia; che pertanto ci si rivela quale fu annunziata da Gesù nella sua grande promessa, realtà centrale della sua religione, della vita e della pietà cristiana, avendo egli sentenziato : « Se non mangerete la carne del Figliuolo dell'uomo e non berrete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, ha la vita eterna ed io lo risusciterà nell'ultimo giorno » (Io. 6, 53-54).

 

 

Schelte a Bolswert (1586-1659)

Lo strano nome di questo artista, il più noto ed il più raffinato fra gli incisori a bulino che lavorarono per Rubens, è riportato come Schetleon negli archivi della gilda dei pittori di Anversa e viene interpretato come Schelderic o Childeric. Nacque a Bolsward, in Frisia, verso il 1586 circa e morì ad Anversa nel 1659. Fratello cadetto di Boetius a Bolswert, fu ammesso nella gilda solo nel 1625. Prima lavorò probabilmente con il fratello Boetius ad Amsterdam ed Haarlem prima di stabilirsi ad Anversa e intrattenne apparentemente rapporti di amicizia con Rubens. Il fratello, Bolswert o Bolswart, Boetius Adam anch'egli incisore fiammingo (Bolsward 1580-1633) fu attivo ad Haarlem, Bruxelles e, dal 1620, ad Anversa, incidendo molte tavole da opere di A. Bloemaert, di Rubens (l'Annunciazione, Cristo colpito dalla lancia), di Van Dyck e altri pittori (Jordaens, Seghers, ecc.). Negli ultimi cinque anni della sua vita Boezio ha lavorato esclusivamente a incisioni su disegni di Rubens. Dopo la morte di Boezio nel 1633, Schelte venne impiegato da Rubens al posto del fratello e lavorà in stretta collaborazione con il pittore, che a volte ha ritoccato le sue prove.

Ottimo incisore Schelte (Bolsward ca. 1581 - Anversa 1659) dal 1611 lavorò ad Amsterdam, poi ad Anversa e dal 1628 a Bruxelles. Le sue incisioni sono generalmente tratte da opere di J. Jordaens, T. Rombouts e soprattutto da Rubens. Se alcune incisioni ispirate da Abraham Bloemaert, Gillis van Conixloo o David Vinckboons sono opere giovanili, la parte più importante della sua produzione è senz'altro di ispirazione rubensiana. Dopo la morte di Rubens, egli perpetuò del resto lo stile grafico voluto dal maestro e ha continuato a incidere le sue opere. E' grazie a lui che i paesaggi di Rubens, opere molto personali, conosceranno una grande popolarità ed eserciteranno una profonda influenza sulla paesaggistica del Settecento e dell'Ottocento. Egli fu inoltre un felice interprete dei maestri vicini a Rubens, Antoon van Dyck, Jacob Jordaens, ma anche di Abraham van Diepenbeck ed Erasmus Quellyn. Da segnalare alcune lastre incise da opere di Theodor Rombouts e Gérard Seghers, pittori caravaggeschi di Anversa. Bolswert lavorava esclusivamente con il bulino e sembra che non abbia mai fatto uso di puntasecca. La libertà di esecuzione che questo eccellente artista ha gestito è fantastica, la pittoresca rugosità di incisione, che poteva ottenere senza alcun altro strumento di assistenza, e la capacità che possedeva nel distinguere differenti masse di colore, sono sempre stato ammirati dagli intenditori. Joseph Strutt aggiunge che le stampe di Bolswert "sono le esatte trascrizioni delle immagini incise e che questo autore ha ottimamente reso il disegno, senza alcuna intromissione".