Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Seicento: Schelte Adamsz Bolswert

PITTORI: Schelte Adamsz Bolswert

Agostino consegna la sua Regola come fondatore degli Eremitani

Agostino consegna la sua Regola come fondatore degli Eremitani

 

 

SCHELTE ADAMSZ BOLSWERT

1624

Bruxelles, Aste di Arenberg del 12 ottobre 2018

 

Agostino consegna la sua Regola come fondatore degli Eremitani

 

 

 

La stampa fa parte della raccolta di Bolswert nota come Iconographia magni patris aurelii Augustini Hipponensis episcopi, et ecclesiae doctoris excellentissimi [...]. Studio et cura F. Eugenii Wamelei Augustiniani edita nel 1624. La serie di 28 incisioni, pubblicate ad Anversa riportano una numerazione e didascalie latine. Quella in oggetto riporta: S. AVRELIVS AVGVSTINVS Hipponensis Episcopus Fundator Ord. FF. Eremitarum aliorumque plus 60 Patronus ob Doctrinae praestantiam PATER PATRUM ob prostrata opinionum monstru PERPETVVS HAERETICORUM MALLEVS dictus. Vixit annos 76. Ante baptisma quidem 32 in clericatu vero quadriennio post ipsum inito, annos ferme 40.

Le due statue raffigurano a sinistra amor divinus e a destra Humilitas.

Sul libro che tiene fra le mani Agostino si legge: REGVLA EREMIT. Ut in hoc libro tamquam in speculo possitis inspicere. Il santo con la mitra episcopale in testa, ma completamente vestito con il saio dei monaci agostiniani, offre, nella luminosità della sua presenza, il libro della regola, cui devono adeguarsi coloro che vogliono seguirne l'esempio.

La stampa è ottima e la serie comprende un ritratto di Agostino e 26 tavole incise da Bolswert. Le numero 21 e 23 sono opera invece di C. Galle. La serie fu commissionata da G. Maigret (1573-1633), teologo agostiniano e superiore generale della Provincia Belgica del suo Ordine in quegli anni. Gli episodi narrati in questa serie agostiniana di Bolswert e Galle esercitarono un'enorme influenza in tutto il mondo. Nelle Americhe servì da modello a diverse serie sulla vita di Sant'Agostino.

 

 

Schelte a Bolswert (1586-1659)

Lo strano nome di questo artista, il più noto ed il più raffinato fra gli incisori a bulino che lavorarono per Rubens, è riportato come Schetleon negli archivi della gilda dei pittori di Anversa e viene interpretato come Schelderic o Childeric. Nacque a Bolsward, in Frisia, verso il 1586 circa e morì ad Anversa nel 1659. Fratello cadetto di Boetius a Bolswert, fu ammesso nella gilda solo nel 1625. Prima lavorò probabilmente con il fratello Boetius ad Amsterdam ed Haarlem prima di stabilirsi ad Anversa e intrattenne apparentemente rapporti di amicizia con Rubens. Il fratello, Bolswert o Bolswart, Boetius Adam anch'egli incisore fiammingo (Bolsward 1580-1633) fu attivo ad Haarlem, Bruxelles e, dal 1620, ad Anversa, incidendo molte tavole da opere di A. Bloemaert, di Rubens (l'Annunciazione, Cristo colpito dalla lancia), di Van Dyck e altri pittori (Jordaens, Seghers, ecc.). Negli ultimi cinque anni della sua vita Boezio ha lavorato esclusivamente a incisioni su disegni di Rubens. Dopo la morte di Boezio nel 1633, Schelte venne impiegato da Rubens al posto del fratello e lavorà in stretta collaborazione con il pittore, che a volte ha ritoccato le sue prove.

Ottimo incisore Schelte (Bolsward ca. 1581 - Anversa 1659) dal 1611 lavorò ad Amsterdam, poi ad Anversa e dal 1628 a Bruxelles. Le sue incisioni sono generalmente tratte da opere di J. Jordaens, T. Rombouts e soprattutto da Rubens. Se alcune incisioni ispirate da Abraham Bloemaert, Gillis van Conixloo o David Vinckboons sono opere giovanili, la parte più importante della sua produzione è senz'altro di ispirazione rubensiana. Dopo la morte di Rubens, egli perpetuò del resto lo stile grafico voluto dal maestro e ha continuato a incidere le sue opere. E' grazie a lui che i paesaggi di Rubens, opere molto personali, conosceranno una grande popolarità ed eserciteranno una profonda influenza sulla paesaggistica del Settecento e dell'Ottocento. Egli fu inoltre un felice interprete dei maestri vicini a Rubens, Antoon van Dyck, Jacob Jordaens, ma anche di Abraham van Diepenbeck ed Erasmus Quellyn. Da segnalare alcune lastre incise da opere di Theodor Rombouts e Gérard Seghers, pittori caravaggeschi di Anversa. Bolswert lavorava esclusivamente con il bulino e sembra che non abbia mai fatto uso di puntasecca. La libertà di esecuzione che questo eccellente artista ha gestito è fantastica, la pittoresca rugosità di incisione, che poteva ottenere senza alcun altro strumento di assistenza, e la capacità che possedeva nel distinguere differenti masse di colore, sono sempre stato ammirati dagli intenditori. Joseph Strutt aggiunge che le stampe di Bolswert "sono le esatte trascrizioni delle immagini incise e che questo autore ha ottimamente reso il disegno, senza alcuna intromissione".