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PITTORI: Abraham van Diepenbeeck

Agostino vescovo e cardioforo

Agostino vescovo e cardioforo

 

 

DIEPENBEECK ABRAHAM

1640-1650

Utrecht, Museum Catharijneconvent

 

Agostino vescovo e cardioforo

 

 

 

La stampa, come indica esattamente la didascalia, raffigura S. AVGVSTINVS. Una ulteriore scritta specifica HANC S. SUI PATRIS ICONEM R. ADM. P. AC DOMINO PETRO PARYS CANONICO REGULARE IN VIRIDI VALLE PRIORI DIGNISSIMO D. D.  CC. RR. VV.

Alla realizzazione della stampa concorsero a vario titolo M. van den Enden, Matthew Borrekens, Adriaen Lommelin, Abraham van Diepenbeeck.

Agostino è ritto in piedi con una croce sul petto, mentre con la mano destra alza verso il cielo un cuore fiammante.

Il suo volto, dall'aspetto maturo, con una folta barba che gli scende sul petto, è avvolto da una luce che genera un'aureola. Questa luce è colpita a sua volta da una nuova e più folgorante luce che scende dall'alto.

La mitra, simbolo della sua dignità episcopale, è stata deposta su un tavolo, mentre il bastone pastorale è retto in piedi da ub giovane e muscoloso angioletto che volge lo sguardo verso il santo.

 

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3

 

 

Adriaen Lommelin

Pittore e incisore fiammingo nato ad Amiens nel 1636 e morto ad Anversa nel 1677.

 

Abraham van Diepenbeeck

Nasce nel 1596. Dopo aver ricevuto una formazione artistica di stampo classico, divenne allievo e assistente di Peter Paul Rubens. Verso il 1629 si trasferì ad Anversa dove ottenne i suoi primi successi realizzando dipinti su vetro: tra le sue opere di questo periodo si possono ricordare le finestre nella cattedrale dove ha rappresentano le "opere di misericordia". lavori simili si trovano nella chiesa dei Domenicani dove sono mostrate scene della "Vita di San Paolo". Van Diepenbeek fu ammesso alla corporazione dei pittori nel 1638. Nel 1641 divenne direttore dell'accademia.

Dopo il suo viaggio in Italia questo artista iniziò a dipingere soprattutto a olio e si dedicò alle incisioni. Tra queste ricordiamo i cinquantotto disegni incisi da opere di Cornelis Bloemaert per l'Abate di Marolles note come "Tableaux du Temple des Muses". Durante il regno di Carlo I d'Inghilterra van Diepenbeeck si trasferì in Inghilterra dove dipinse vari ritratti del primo duca di Newcastle e della sua famiglia. A quel periodo risale l'illustrazione del libro "Horsemanship".

Erudito e abile pittore della scuola fiamminga, Van Diepenbeeck ha dipinto soggetti mitologici, storici e ritratti con grande abilità e vigore nella pennellata. Morì nel 1675 a 79 anni d'età ad Anversa.