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PITTORI: Negretti Jacopo

Sant'Agostino Dottore della Chiesa

Sant'Agostino Dottore della Chiesa

 

 

NEGRETTI JACOPO detto PALMA IL GIOVANE

1590-1610

Venezia, chiesa di san Geremia e Lucia

 

Sant'Agostino Dottore della Chiesa

 

 

 

La tela venne realizzata da Jacopo Negretti soprannominato Palma il Giovane verso la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento, come porta di un'anta per organo. L'altra porta a chiusura dell'organo presenta invece l'immagine di santa Lucia, le cui spoglie sono venerate nella stessa chiesa. Il dipinto misura 2 m in altezza e 1,60 in larghezza. Realizzata con la tecnica a olio su tela, l'opera ha come soggetto sant'Agostino, come si evince anche dalla scrittura in basso, che l'autore ha inciso su un piedistallo: S. AUGUSTINE.

Il santo indossa i suoi paramenti episcopali con una graziosa e semplice mitra sul capo e il bastone pastorale addossato alla spalla sinistra. Con entrambe le mani regge un voluminoso libro chiuso. Un altro grande libro è tenuto fra le mani da un angelo che volteggia in alto, davanti a una poderosa colonna che leva imperiosamente dietro il santo.

La struttura architettonica immaginata dall'autore ci porta direttamente all'antichità classica, dove ha voluto ambientare la scena che vede Agostino protagonista. Il santo volge lo sguardo verso un punto lontano con alle spalle un cielo ricco di colori, quasi fosse un tempestoso tramonto. Una foltissima e incolta barba grigiastra gli copre completamente il mento ed evidenzia la natura di un uomo ormai giunto alla sua maturità.

Il dipinto è conservato sulla parete della cappella a sinistra della cappella maggiore, assieme a una Annunciazione e all'altra portella d'organo con santa Lucia. E' probabile che queste portelle siano state trasferite nell'attuale posizione provenendo dalla distrutta chiesa di santa Lussia.

 

La primitiva chiesa dei santi Geremia e Lucia fu edificata nell'XI secolo. Successivamente ha subito diverse trasformazioni. Nel 1206 ospitava già le spoglie mortali di S. Magno, vescovo di Oderzo ed Eraclea, che era morto nel 670 a Venezia, dove si era rifugiato per sfuggire ai Longobardi. La prima ristrutturazione si deve al doge Sebastiano Ziani e nel 1292 avvenne la consacrazione del nuovo edificio. Al suo interno sono custodite le spoglie di santa Lucia, vergine di Siracusa. Fino al 1615 di fronte all'altare della Beata Vergine del Popolo si radunava la Confraternita del Suffragio dei Morti. L'attuale chiesa è stata progettata nel 1753 da Carlo Corbellini e già nel 1760 veniva officiata la prima messa. Le due facciate, una su Campo S. Geremia, l'altra sul Canal Grande sono della seconda metà del XIX sec.

Sulla facciata esterna passando sul Canal Grande si può leggere questa iscrizione: "Lucia Vergine di Siracusa in questo tempio riposa. All'Italia e al Mondo ispiri luce e pace".

L'interno della chiesa si caratterizza per la ricca architettura classicheggiante.

 

 

Iacopo Negretti detto Palma il Giovane

Nato a Venezia verso il 1550 da Antonio e Giulia de' Pitati, Jacopo apparteneva ad una famiglia di lunga tradizione artistica. Venne ben presto avviato agli studi pittorici seguendo le inclinazioni dello zio del padre, Palma il Vecchio e del fratello della madre, Bonifacio de' Pitati, detto Bonifacio il Veronese. Jacopo fa affascinato dallo stile di Raffaello e Tintoretto, eseguì varie copie di Tiziano, suo vero maestro, con cui collaborò. Soggiornò a Roma per quattro anni dove conobbe il manierismo romano. La sua produzione artistica inizia verso il 1565. Ebbe grande fortuna nel bergamasco, terra d'origine della famiglia, dove lavorò con intensità nel tardo Cinquecento. Morì "oppresso dal catarro" nel 1628, senza che nessuno tra i suoi figli e nipoti continuasse l'arte della pittura.