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PITTORI: Jan Erasmus Quellinus

Agostino lava i piedi al Cristo pellegrino

Agostino lava i piedi al Cristo pellegrino

 

 

JAN ERASMUS QUELLIN

1666-1668

New York, Sotheby's asta del 21 maggio 1998 n. 71

 

Agostino lava i piedi al Cristo pellegrino

 

 

 

La scena dipinta da Quellin raffigura l'incontro di Agostino con il Cristo pellegrino a cui lava i piedi. Attorno al santo, in ginocchio e con gli occhi rivolti al Cristo, osservano la scena altri monaci. Lo stesso Agostino è vestito come uno di loro.

Questa leggenda mette in luce la carità di Agostino e divenne molto cara agli Eremitani ed ai Canonici. Secondo M. Aurenhammer, che lo affermò nel suo Lexikon der christlichen Ikonographie (Vienna, 1953), la leggenda sarebbe stata elaborata in Spagna, dove in effetti appare per la prima volta. Da lì si diffuse nelle Fiandre.

Probabilmente fu estrapolata da qualche frase di Giordano di Sassonia, che nel suo Liber vitasfratrum scrisse: "Unde in Vitaspatrum legitur, quod sanctus Apollonius fratribus suis praecipiebat attentius, ut advenientes fratres quasi Domini susciperent adventum: "Nam et adorari adventantes fratres propterea", inquit, "traditio habet ut certum sit in adventu eorum adventum Domini nostri iesu Christi haberi, qui dicit: Hospes fui et susceptistis me". Et hoc sumpta est illa laudabilis observantia Ordinis, ut fratres hospites recipiantur cum genuflexione et manuum deosculatione."

N. CRUSENIUS nel suo Monasticon Augustinianum, I, 7 pubblicato a Vallisoleti nel 1623 a sua volta scrive: "Ad interiora deserti secedens, Christum hospitio suscipit, pedes lavat et audit: 'Augustine, Filium Dei hodie in carne videre meruisti; tibi commendo Ecclesiam meam.' S. Prosper et alii ", dove questi alii sarebbero Ferdinando vescovo di Tarragona e Jean Maburn canonico regolare.

Il primo a produrre questo tema iconografico fu Huguet, ma sarà Bolswert con le sue incisioni a diffonderlo ampiamente. La valenza di questo soggetto è teologicamente importante sia perché abbondano i testi agostiniani che sottolineano il valore dell'ospitalità al pellegrino, e perché Agostino stesso diede molta importanza all'ospitalità nei suoi monasteri. Già nelle Costituzioni Agostiniane del 1290 si trova il passo che stabilisce per i pellegrini la possibilità di lavarsi i piedi nel monastero. Nel 1686 si ribadisce che bisogna lavare i piedi dei pellegrini come se fossero la persona di Cristo.

Il tema di Agostino che lava i piedi al Cristo ha un grande valore anche teologico, poiché secondo la tradizione degli agostiniani eremitani, Agostino quando era monaco a Tagaste si sarebbe ritirato in un eremo con finalità di pura contemplazione. L'apparizione di Cristo in forma di pellegrino, gli avrebbe imposto di ritornare al mondo per testimoniare con la parola e le opere la vita cristiana.

Spesso la scena è accompagnata dal testo "O grande padre Agostino, ti affido la mia Chiesa", tratto da un apocrifo ambrosiano. E' un chiaro segno per giustificare la vita mista fra contemplazione e azione propria degli eremitani, con l'invito a seguire l'esempio del santo fondatore.

 

 

Erasmus Quellinus

Pittore, incisore, disegnatore e progettista di arazzi, Erasmus nacque ad Anversa nel 1607, figlio di Erasmus Quellinus I ed Elisabeth van Uden.

La sua famiglia diede vita a scultori, pittori e incisori che avrebbero espresso la loro arte nelle Fiandre e all'estero. I suoi fratelli Artus (1609-1668) e Hubertus (1619-1687) furono l'uno un importante scultore barocco  e l'altro un incisore. Nel 1630, l'artista lavorò e probabilmente studiò nel laboratorio di Rubens e collaborò regolarmente a progetti con Rubens.

Nel 1633 entrò nella Corporazione di San Luca di Anversa e l'anno seguente sposò Catharina de Hemelaer, nipote di Jan de Hemelaer, diacono della cattedrale di Anversa. Quellinus divenne un collaboratore abituale con Rubens dal 1635. All'inizio del 1637, Quellinus disegnò i frontespizi per la tipografia Plantin di Anversa secondo le istruzioni di Rubens.

Dopo la morte di Rubens nel 1640, Erasmus Quellinus divenne uno dei più ricercati pittori delle Fiandre, ricevendo molte commissioni per pale d'altare.

Intorno al 1656 Erasmus lavorò ad Amsterdam dove suo fratello Artus era il responsabile della decorazione del nuovo municipio.

La sua prima moglie morì nel 1662 e l'anno seguente sposò Françoise de Fren, figlia del benestante André de Fren, segretario del Consiglio del Brabante e sorella di Isabella de Fren, moglie del pittore di corte David Teniers II.

Erasmus Quellinus II morì ad Anversa nel 1678. Suo figlio di primo letto Jan Erasmus seguì le orme paterne e divenne un pittore.