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PITTORI: Boccanera Giacinto

Madonna della cintola, san Francesco di Paola, sant'Agostino e monaco

Madonna della cintura, san Francesco di Paola, sant'Agostino e monaco

 

 

BOCCANERA GIACINTO

1680-1746

Nocera Umbra, chiesa di S. Giovanni

 

Madonna della cintola, san Francesco di Paola e sant'Agostino

 

 

 

Il dipinto di Boccanera raffigura una scena abbastanza diffusa nella iconografia agostiniana: la Madonna della cintola, qui con la presenza anche di san Francesco di Paola, oltre all'abituale sant'Agostino. Dipinto su tela, il quadro, delle dimensioni di cm 180 in altezza 180 e cm 134 in larghezza 134, è conservato nella chiesa di san Giovanni a Nocera Umbra.

L'episodio riprende le parole di Isaia Et erit Iustitia cingolum lomborum eius et Fides cingolum renum eius, che formano il riferimento teologico del culto della cintura, soprattutto in ambito agostiniano. Il culto mariano ha origini piuttosto antiche: già sant'Ambrogio nel IV sec. promosse un grande sviluppo della marianologia soprattutto in relazione alla Verginità della Madonna. L'eredità teologica mariana ambrosiana fu raccolta da Agostino e dai movimenti religiosi che a lui si ispirarono nei secoli successivi. Il culto mariano costituì un elemento unificante e di resistenza per occidentali e bizantini durante le fasi di espansione araba.

Sarà nel corso del VII secolo che i Franchi assumeranno su di sé questa missione riportandola ad esperienze puramente occidentali, grazie all'aiuto dei missionari delle isole britanniche e dell'Irlanda. Nei secoli precedenti era stato l'accordo tra Longobardi e Roma e diffonderne il culto in ogni città. Dal V secolo la Chiesa di Costantinopoli influì notevolmente sul culto mariano in Lombardia, soprattutto attraverso i monaci che hanno lasciato numerose testimonianze. All'epoca di san Carlo, dal 1560 al 1584, furono promosse nelle diverse parrocchie le istituzioni delle Confraternite del SS. Sacramento in collegamento a quelle già esistenti di ispirazione mariana.

Fra queste era particolarmente attiva la Confraternita della Madonna della Cintura o Confraternitas Cinturatorum. Proprio per l'influsso degli agostiniani, largamente presenti nel XVI secolo a Milano, tale confraternita prese il nome di Arciconfraternita dei Cinturati di S. Agostino e santa Monica sotto l'invocazione di Nostra Signora della Consolazione, ricordando così nella denominazione il fondatore del culto e sua madre. La prima grande festa in onore della Madonna della Cintura si tenne la prima domenica d'Avvento del 1575 in Roma con la partecipazione del papa, di cardinali e di una numerosa popolazione. Per secoli si continuò a celebrare questa festa la prima domenica di Avvento.

Papa Clemente X, con il breve Ex iniucto nobis del 27 marzo 1675, fissò la festa il giorno successivo a quello di S. Agostino. Nel 1700 è nota l'esistenza di confraternite della Madonna della Cintura in tutta Italia, in altre nazioni, nonché a Tagaste.

 

 

Boccanera Giacinto

Nato a Leonessa nel 1666, si trasferì ancora giovane a Roma dove ebbe come maestro di pittura Giacinto Brandi. Prima del 1717 si trasferì a Perugia, dove svolse tutta la sua attività.

Qui venne eletto direttore dell'Accademia di Belle Arti ed era ancora in carica nel 1737, quando l'istituto fu chiuso. Una delle sue prime opere , firmata e datata 1717 è l'Adorazione dei Magi nella chiesa di S. Maria di Colle ed è improntata a un disinvolto ecclettismo ove rivivono reminiscenze del suo maestro Giacinto Brandi e venetismi alla Trevisani. Datata 1718 è una delle due pale d'altare dipinte per la chiesa di S. Bernardo: tra le sei tele dei santi protettori di Perugia, destinate alla cappella del palazzo comunale, i santi Filino e Gratiniano mostrano analogie con lo stile di Montanini. Ultime opere documentate di Boccanera sono gli affreschi nella chiesa di S. Filippo realizzati nel 1735. Al termine di una traiettoria artistica indecisa ed inconclusa, Boccanera torna a rievocare gli stilemi trascorsi cinquant'anni prima nella cerchia del Brandi. Morì a Perugia nel 1746.