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PITTORI: Carlo Innocenzo Carlone

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

CARLONE CARLO INNOCENZO

1720-1730

Cambridge, Fitzwilliam Museum

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La rapidità ed incisività del tocco, la raffinatezza tipicamente rococò della pennellata tagliente caratterizzano questa tela di Carlone Innocenzo Carlo, dove si misura con la figura di sant'Agostino. Si presenta con lo stesso stile dei suoi bozzetti oggi sparsi nei musei e nelle collezioni private un po' di tutto il mondo. Olio tirato a pennello su tavola di modeste dimensioni, solo 24,7x15,8 cm, il dipinto attualmente conservato a Cambridge al Fitzwilliam Museum dove arriva nel 1992 per una donazione di Warren Pollock del 1986. in precedenza nel 1965 apparteneva alla Hazlitt Gallery.

L'immagine di Agostino assume in questa circostanza un carattere inconsueto per la iconografia del santo: la sua figura esile ritta in piedi ha una forte connotazione dinamica che si esprime anche attraverso l'ampio gesto del braccio e della mano destra allargata che impugna una penna. Il santo con la mano sinistra regge un libro aperto, sui cui fogli sembra stia per scrivere. Sotto i paramenti episcopali Agostino rivela la presenza della nera tunica dei monaci agostiniani.

Questo particolare induce a ritenere che la committenza dell'opera sia all'interno dell'Ordine agostiniano, che spesso e volentieri ha imposto un abbigliamento che rivelasse all'osservatore la appartenenza di Agostino all'Ordine agostiniano.

Il viso del santo è appena abbozzato con alcuni chiaro scuri e macchie di colore, che riescono a conferire un tono autorevole alla sua espressione. Il volto è quasi completamente coperto da una foltissima barba rosso castano che gli scende fin sul petto.

Ai suoi piedi si intravede un giovane angioletto che con una torsione si rivolge allo spettatore. L'ampio panneggio riesce a rendere la vivace dinamicità del gesto di Agostino.

 

 

 

Carlo Innocenzo Carlone

Nato a Scaria d'Intelvi nel 1687, Carlo Innocenzo Carlone o Carloni apparteneva ad una famiglia comasca di artisti da diverse generazioni. Era figlio di Giovanni Battista Carloni, stuccatore, e di Taddea Maddalena Allio. Suo fratello Diego Francesco fu un valente stuccatore e architetto.

Giovanissimo seguì il padre in Germania per apprendere la lingua tedesca e per essere avviato all'arte dello stucco; ma dimostrando una decisa tendenza alla pittura, il padre lo affidò al pittore conterraneo Giulio Quaglio, che lo portò con sé a Venezia e a Udine.

Dopo il 1706 si recò a Roma per perfezionare la propria educazione pittorica avendo come maestro Francesco Trevisani. Trasferitosi in Austria, esegue molteplici lavori sia per chiese che per palazzi signorili. Durante il periodo invernale spesso torna in Italia.

Nel 1717 si sposò con Giulia Caterina Corbellini da cui ebbe quattro figli maschi e nove figlie. Morì a Scaria d'Intelvi nel 1775.

Carlone si distinse per un genere di pittura briosa e vivace, che richiedeva più fantasia ed estro prospettico che accuratezza nel disegno.