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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Orelli Giuseppe Antonio FelicePITTORI: Orelli Giuseppe Antonio Felice
Sant'Agostino vescovo nella gloria
ORELLI GIUSEPPE ANTONIO FELICE
1706-1776
Locarno, chiesa di santa Caterina
Sant'Agostino vescovo nella gloria
La scena è stata affrescata nella volta dell'abside della chiesa di santa Caterina nell'omonimo monastero di suore agostiniane presente a Locarno. Agostino vi è raffigurato in apoteosi fra angeli danzanti e inneggianti alla gloria divina. Agostino vi è stato raffigurato come vescovo con tutti gli attributi della sua dignità episcopale. Alcuni angeli gli reggono il pastorale, altri gli tengono le vesti. La scena risente del peso della tradizione iconografica sul tema e ha ben poco di originale.
La chiesa e il monastero sono una filiazione del monastero agostiniano femminile di san Giuliano presso Como e la loro fondazione risale ai primi anni del 1600. Del 1608 è la benedizione della chiesa, al 1616 risale la sua consacrazione ad opera di mons. Filippo Archinti vescovo di Como. Nello stesso anno presero vigori i lavori di adattamento di vecchi edifici a monastero, che fu concluso nel 1626. Al 1627 risale la bolla di Urbano VIII con cui motiva le ragioni della approvazione del monastero.
Il complesso della chiesa e del monastero di S.Caterina è ubicato nel centro della città di Locarno, fra via delle monache (dove si trova l'entrata principale della chiesa) e via S. Caterina 2, da dove si accede al monastero.
Orelli Giuseppe Antonio Felice
Nasce a Locarno nel 1706 e vi muore attorno al 1776, figlio di Baldassarre, pittore e decoratore, capostipite di una bottega operante in territorio ticinese e lombardo, e di Annunciata Maria Teresa Tuone.
Avviato dal padre all'attività artistica, studiò e si formò probabilmente a Milano. Il suo trasferimento a Bergamo, attorno alla metà del XVIII secolo, inaugura la fase di maggiore attività della sua bottega, cui collaborarono i figli Baldassarre e Vincenzo Angelo.
Alla produzione di affreschi e pale per le chiese bergamasche si aggiunsero pitture decorative per le residenze dell'aristocrazia lombarda. Numerose sono anche le sue opere attestate in patria, dove rientrò nel 1768. L'opera di Orelli, tra i più significativi esponenti del Settecento pittorico ticinese, si inserisce nella corrente del barocchetto lombardo.