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PITTORI: Pierre Parrocel

La scena del tolle lege nel giardino di Milano

La scena del tolle lege nel giardino di Milano

 

 

PARROCEL PIERRE

1705-1715

Beaucaire, chiesa di Notre-Dame-des-Pommiers

 

La scena del tolle lege nel giardino di Milano

 

 

 

La struttura del quadro ha una forma rettangolare con piano curvato in alto. Il dipinto che si trova a destra dell'ingresso del santuario raffigura il giovane sant'Agostino nel momento cruciale della sua conversione. Ritiratosi nel giardino della sua casa di Milano, udì una voce che gli ordinava di prendere un libro e di leggerlo. Dall'alto dell'albero un fascio di luce scende verso Agostino con la scritta Tolle, lege. In tale occasione, come racconta lo stesso Agostino nella Confessioni, aprì casualmente la Lettera di Paolo ai Romani che aveva portato con sé e si imbatté nel brano che incoraggia la sobrietà e una vita lontana da ogni dissolutezza (Rm, 13,13).

Parrochel ha colto il momento in cui Agostino ha capito che ormai la sua strada che è chiamato a percorrere è quella di Cristo. In una scenario classico la dinamica figura del santo, il movimento delle braccia e delle mani, la torsione del capo, tutto concorre a definire il cambio di passo di Agostino, ormai deciso a farsi catecumeno.

Ciò che affascina in queste sue composizioni non solo è la bellezza delle linee unita all'espressione serafica delle figure, ma anche la freschezza e brillantezza dei colori.

 

E, come racconta nelle Confessioni, recatosi in giardino, si mise sotto una pianta a piangere amaramente, e diceva: - Quanto tempo ancora? Quanto ancora? Domani, domani ! ancora un po' di tempo. Ed era desolato di non sapersi decidere o a restare nel mondo o a consacrarsi a Dio.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea

 

Così parlavo e piangevo nell'amarezza sconfinata del mio cuore affranto. A un tratto dalla casa vicina mi giunge una voce, come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: «Prendi e leggi, prendi e leggi». Mutai d'aspetto all'istante e cominciai a riflettere con la massima cura se fosse una cantilena usata in qualche gioco di ragazzi, ma non ricordavo affatto di averla udita da nessuna parte ... Tornai al luogo dove stava seduto Alipio e dove avevo lasciato il libro dell'Apostolo all'atto di alzarmi.

Lo afferrai, lo aprii e lessi tacito il primo versetto su cui mi caddero gli occhi. Diceva: « Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non assecondate la carne nelle sue concupiscenze ... » Non volli leggere oltre né mi occorreva. Appena terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono.

AGOSTINO, Confessioni 8, 12, 29

 

Nella stessa chiesa sono presenti altri due dipinti dello stesso autore che mostrano il Battesimo a Milano di Agostino da parte di Sant'Ambrogio e quella che sembra essere l'Apoteosi di sant'Agostino quale difensore della fede cattolica.

 

 

Nel 1096 un insieme di edifici fu donato ai benedettini di La Chaise-Dieu per dare vita a un priorato. Cinque secoli dopo, nel 1597, Clemente VIII trasformò il priorato in collegiata. Poichè la chiesa medioevale era diventata troppo piccola per le esigenza della accresciuta popolazione l'architetto avignonese Franque presentò nel 1732 un nuovo progetto. Nel 1734 gli abitanti di Beaucaire decisero di costruire una nuova chiesa e affidarono l'incarico agli imprenditori Arnaud e Robert, di Avignone, che vinsero l'appalto dei lavori. Dopo aver abbattuto la vecchia chiesa, la cappella di Santa Caterina e parte del chiostro la nuova costruzione fu terminata nel 1744. L'antica chiesa parrocchiale di Notre-Dame-des-Pommiers si estendeva su quella che oggi è Place Olivier Lombard; sul fianco settentrionale si trovava la cappella Santa Caterina del priorato dei Santi Nazaro e Celso, delimitata a ovest da un chiostro.

A Beaucaire la devozione a Santa Maddalena risale al Medioevo con la presenza di una grande fiera. Le fu dedicata una cappella nella prima chiesa di Beaucaire e le fu annessa una confraternita. Una nuova cappella le fu attribuita nell'attuale collegiata Notre-Dame-des-Pommiers.

 

 

Pierre Parrocel

Nacque nel 1670 ad Avignone, terzo figlio di Louis e di Dorothéè de Rostang. La sua famiglia apparteneva a una dinastia di pittori particolarmente prolifica. Apprese l'arte del dipingere dal padre e dallo zio Giuseppe, di cui divenne allievo. Si recò a Roma per ampliare la sua formazione e in questa città frequentò la bottega di Carlo Maratta.

Nel 1693 sposò ad Avignone Marie-Anne de Seisson, che morì l'anno dopo. Nel 1695 si risposò com Marie Magdeleine de Palasse, da cui ebbe otto figli. Due di loro proseguirono l'attività artistica del padre: Pierre Ignace nato nel 1702 fu incisore del re di Napoli e Joseph François nato nel 1704. Furono entrambi suoi allievi, come pure il nipote Etienne e Philippe Sauvan. Di tutta la dinastia dei Parrocel, Pierre è quello che ha lasciato il maggior numero di opere, dedicandosi in particolare a soggetti storici e religiosi.

Nel 1696 suo zio Joseph ricevette la commissione di dipingere una serie di quadri sulla vita di sant'Antonio da Padova, e dopo aver terminato due tele, assegnò al nipote il compito di terminare la serie di nove dipinti. Nel 1717 condusse a Roma i suoi due figli Pierre Ignace e Joseph François per meglio istruirli nella pittura. Dopo averli sistemati, ripercorse l'Italia dove soggiornò per parecchi anni.

Al suo ritorno in Francia il Duca di Noailles lo chiamò a Parigi per commissionargli la decorazione di una galleria nel suo castello di Saint-Germain-en-Laye. Nel 1730, divenne membro dell'Accademia Reale di Pittura e Scultura. E' morto nel 1736 a Parigi.