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PITTORI: Johann Michael Rottmayr

Sant'Agostino vescovo scrive ispirato da Dio

Sant'Agostino vescovo scrive ispirato da Dio

 

 

JOHANN MICHAEL ROTTMAYR

1719

Sankt Florian, Abbazia dei Canonici Lateranensi

 

Sant'Agostino vescovo scrive ispirato da Dio

 

 

 

Il particolare della scena, dove compare Agostino intento a scrivere ispirato da Dio, è descritto nella Pala d'altare della chiesa annessa al monastero. Agostino è seduto a regge con la destra un libro aperto, mentre con la sinistra regge una penna: il suo sguardo è rivolto verso il cielo, dove un nugolo di angioletti mostrano un viso sorridente ed attorniano un cuore alato, simbolo dello Spirito Santo. Agostino è vestito da vescovo, ha un volto giovanile con una folta barba nera: lo sguardo estatico sembra interrogare il cielo in attesa di essere istruito su quanto andrà a scrivere. Sullo sfondo si nota una grande cupola, mentre più da vicino, una folla di personaggi arricchisce la scena di dinamicità espressiva.

L'Abbazia di St. Florian segue la regola agostiniana e la sua fondazione risale all'anno 819. Nel 1688 fu ristrutturata in stile barocco. Si entra attraverso un portone che immette in un primo ampio cortile da cui si ammira completamente la facciata dell'intero complesso lunga 214 m.

L'ingresso vero e proprio introduce in un secondo cortile con fontana centrale detta dell'aquila.

Bartolomeo Carlone, fratello dell'architetto che ha costruito il complesso, era il responsabile degli stucchi. Gli affreschi del soffitto sono stati elaborati da Gump e Steidl, due pittori di Monaco di Baviera, e illustrano il martirio di San Floriano (le scene descrivono quando viene flagellato, picchiato, gettato nel fiume Enns e assunto in cielo, dove egli è glorificato come protettore contro gli incendi).

Il coro delle chiesa con i pergami da entrambe le parti sono opera di Adam Franz da Linz, mentre le sculture dei quattro vescovi furono realizzate da Jakob Auer da Bolzano.

 

L'Agostino delle Confessioni è anche poeta. Gli studiosi non hanno tralasciato d'illustrare quest'aspetto. " È il suo senso di poesia - scrive uno di essi - che dà alla realtà spirituale un volto ed una voce, alla realtà sensibile un'anima ed un palpito, sicché, mentre la prima viene accostata a noi senza perdere la sua immateriale purezza, la seconda, senza che ne abbiamo la concretezza visibile, ci si fa scala per salire a Dio ".

Ed un altro afferma che tutte le qualità di Agostino scrittore, che furono molte, non spiegano la loro efficacia " se non si tiene conto della grandezza del genio poetico del figlio di Monica ". La poesia è l'espressione più alta delle vibrazioni dell'anima, spesso della mistica. Così fu per Agostino. La sua fu la poesia dell'amore, dell'amicizia, della bellezza, del bisogno di Dio, della speranza; la poesia, per dirla con un sua immagine, d'un " filo d'erba assetato ": " Non abbandonare i tuoi doni - dice egli a Dio -, non disdegnare questo tuo filo d'erba assetato".

Si sa che le Confessioni sono una lettera a Dio, nella quale Agostino narra, loda, ringrazia, adora, implora, canta; canta le profondità abissali del cuore umano e le misericordie di Dio. L'uomo e Dio: ecco i due temi sui quali tesse i tredici libri delle Confessioni. Essi, scrive rileggendoli, " lodano Dio giusto e buono per i miei mali e per i miei beni, e verso di lui sollevano l'intelligenza e il cuore degli uomini."

La lode si trasforma spesso in preghiera d'implorazione o in ascesa interiore fino alle vette più alte della contemplazione. Nelle Confessioni ci sono le pagine più affascinanti dell'esperienza contemplativa agostiniana, pagine che si collocano per la forza narrativa e mistica tra le più belle della spiritualità cristiana. Aveva ragione uno scrittore, che era insieme filosofo e poeta, di dire, riferendosi alla narrazione dell'estasi di Ostia, che è una pagina di " profonda poesia " e " una delle cose più vertiginose dello spirito ... "; con essa " nasceva per la prima volta la poesia dell'estasi, il poema della comunicazione con Dio, la vertigine sublime dell'altezza, lo stupendo ascendere dell'anima sino all'assoluto Amore ... "