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PITTORI: Giacomo Serpotta

Sant'Agostino e il mistero della Trinità

Sant'Agostino e il mistero della Trinità

 

 

GIACOMO SERPOTTA

1725-1728

Palermo, chiesa di san Matteo al Cassaro

 

Sant'Agostino e il mistero della Trinità

 

 

 

Questo interessante altorilievo è conservato nella chiesa di san Matteo a Palermo e raffigura sant'Agostino intento a studiare il mistero della Trinità. Il santo è seduto davanti al suo scrittoio con un grande libro aperto che sta leggendo o consultando. Lo sguardo tuttavia si volge verso sinistra da dove viene un fascio di luce che emana da un triangolo dorato che è l'emblema che spessissimo raffigura la Trinità.

Un angelo dall'alto la sta indicando, mentre in basso a destra un altro angelo bambino gli regge il libro. Quest'ultimo angelo sembra ricordare l'episodio leggendario del bambino in riva al mare che incontra Agostino e gli rivela l'impossibilità della mente umana di comprendere il mistero infinito della Trinità. La scena ha una struttura fortemente dinamica e drammatica nella sua tensione verso la conoscenza di un mistero incomprensibile a mente umana.

Giacomo Serpotta, l'autore dell'opera, nacque a Palermo nel quartiere della Kalsa nel 1656, secondogenito, dopo Giuseppe, di Gaspare Serpotta e Antonina Travaglia. La sua famiglia da generazioni lavorava nella cerchia degli artisti per lo più scultori e plasticatori della Palermo barocca. Suo padre Gaspare e suo nonno Giacomo senior sono stati attivi marmorari e scultori così come la cerchia di amici e parenti.

La chiesa di san Matteo si trova lungo il Corso Vittorio Emanuele.La sua costruzione fu avviata nel 1633 per decisione dell'Opera dei Miserenimi fondata dal frate francescano Fra Leonardo Galici. Sorse su un terreno e su un palazzo donato dal Dott. Mario Muta, un celebre giureconsulto ed avevo lo scopo di portare misericordia ai detenuti nel carcere del Purgatorio.

La chiesa venne consacrata nell'anno 1647 e fu finita nel 1664 grazie a Carlo D'Aprile e Gaspare Guercio. Una targa in marmo bianco all'entrata della porta centrale ricorda quegli avvenimenti: "Quel tempio che Ferdinando Andrada Arcivescovo di Palermo consacrato avea il 12 marzo 1647. Severino Castelli, Vescovo di Numidia consacrò il 12 Marzo 1775 ed inaugurò essendo stato di recente incrostato di marmi insieme a tutti gli altari." L'interno della chiesa si presenta a croce latina, con tre navate su colonne in stile cinquecentesco. All'entrata principale si possono ammirare gli stupendi bassorilievi del Serpotta. Sempre sue sono le bellissime due statue del presbiterio scolpite nel 1728 raffiguranti la Fede e la Speranza.

Nella cupola della navata centrale e laterale si conservano gli affreschi di Vito D'Anna datati 1728. Nella navata centrale l'altare maggiore fu realizzato da Filippo Cinistri con marmi decorati con agati e lapislazzuli, e bassorilievi in legno dorato rappresentanti scene bibliche.

Dietro l'altare maggiore è collocata la sagrestia corredata da bellissimi armadi lignei in noce mancanti purtroppo delle sculture di re, profeti e anime purganti, poiché rubate nel 1990.