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Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
SIMONE MARTINI
1313-1315
Siena, Sala del Consiglio
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
L'immagine raffigura un particolare della cornice inferiore della "Maestà" senese, che raffigura in un medaglione sant'Agostino a mezzo busto. L'affresco fu dipinto da Simone Martini (1284-1344) nel 1313-1315 per la Sala del Consiglio o del Mappamondo nel Palazzo Pubblico a Siena. La Maestà fu commissionata al pittore dal governo della città di Siena ovvero il Governo dei Nove. Agostino ha un aspetto giovanile, porta la mitra in testa e con la mano destra indica all'osservatore un passo di un libro aperto che regge fra le mani. La Sala del Mappamondo è un locale monumentale interamente affrescato, che si trova al primo piano del Palazzo Pubblico di Siena. La sala ha assunto l'aspetto attuale nel Trecento, anche se alcuni degli affreschi furono eseguiti nei secoli successivi.
La cornice dell'affresco e corre su tutti e quattro i lati esterni. Sono presenti venti oculi che racchiudono altrettante figure. I quattro oculi agli angoli raffigurano i Quattro Evangelisti. I due oculi centrali dei margini superiore e inferiore esprimono in alto il Redentore e una figura doppia raffigurante il Vecchio e Nuovo Testamento in basso. Le altre figure in alto e ai due margini laterali sono Profeti, mentre le restanti quattro figure nel margine inferiore sono i Dottori della Chiesa, fra cui Agostino. Negli spazi troviamo motivi vegetali quali cardi con foglie e, talora, fiori. Al centro di questi spazi si alternano lo scudo bianco e nero simbolo della città di Siena (simbolo della balzana) e il leone rampante su sfondo rosso (simbolo del capitano del Popolo).
Simone Martini
Simone Martini nasce a Siena nel 1284. Si suppone che sia stato allievo di Duccio da Buoninsegna. Del 1315 è la sua prima Maestà a Siena. Martini è ancora molto giovane, ma sicuramente è già un pittore qualificato. Nel 1321, l'affresco verrà ritoccato dallo stesso autore: un documento del 1317 attesta il pagamento a suo favore da parte di Roberto d'Angiò, forse come ricompensa per la tavola che raffigura San Ludovico di Tolosa (fratello di Roberto) che incorona il d'Angiò. In quegli anni il pittore lavora alla decorazione della cappella di San Martino nella Basilica Inferiore di San Francesco ad Assisi. Considerata la più alta espressione dei valori cortesi e cavallereschi, la cappella rappresenta un perfetto connubio tra valori religiosi e laicità. Nel 1319 la presenza di Martini è attestata a Pisa, dove dipinge un polittico per la chiesa del convento di Santa Caterina. Dal 1320 in poi il pittore e la sua bottega producono molti altri politici di pregio, oggi disseminati in numerose città del mondo, da Orvieto a Boston, a Cambridge. Numerosi documenti evidenziano un continuo rapporto di lavoro con la città di Siena. Del 1328 è l'affresco dedicato a Guidoricco da Fogliano, conquistatore di Montemassico, un'opera che fronteggia la Maestà nel Palazzo pubblico. Nel 1333 Martini giunge a Firenze, dove dipinge l'Annunciazione oggi agli Uffizi. Negli anni successivi, probabilmente a partire dal 1339, il pittore si trasferisce ad Avignone, presso la Corte papale dove trascorrerà il resto della vita. Egli lavora per papa Benedetto XII, producendo opere in gran parte perdute. Fa eccezione un polittico dedicato a Napoleone Orsini. Martini è il primo artista a portare oltralpe lo stile artistico italiano. La sua presenza in Francia è di fondamentale importanza poichè ha contribuito alla nascita di un gotico internazionale, che si diffonde grazie all'opera dei miniatori. Anche Martini è un miniatore: ne conserviamo il frontespizio di un manoscritto di Virgilio con note di Petrarca. Il pittore muore ad Avignone nel 1344.