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Tematiche iconografiche agostiniane: Monachesimo agostiniano

La discendenza agostiniana di Miguel de Santiago a Quito

La discendenza agostiniana di Miguel de Santiago a Quito

 

 

MONACHESIMO AGOSTINIANO

 

 

 

Il monachesimo agostiniano può essere ricondotto alle esperienze che Agostino fece di vita comune, dopo essere ritornato a Tagaste. Dopo la conversione a Milano e un primo tentativo a Cassiciaco, la pratica comune insieme ad alcuni amici divenne il suo stile di vita condotto nella povertà, nella preghiera e nello studio.

Quando fu consacrato sacerdote a Ippona diede vita a una comunità nella quale viveva insieme ad alcuni laici che avrebbero ricevuto in seguito l'Ordine sacro. Nominato vescovo di Ippona verso il 395 Agostino radunò nell'episcopio presbiteri e diaconi che volevano condurre insieme a lui una vita comune. L'ideale agostiniano si estese ad altre parti dell'Africa e nel V secolo i monasteri di ispirazione agostiniana assommavano a circa trentacinque comunità.

 

Tra il 430 e il 570 questo stile di vita fu esportato in Europa dai monaci e dai sacerdoti che fuggivano per sottrarsi alle persecuzioni dei Vandali. Verso l'anno 440 Quodvultdeus da Cartagine si stabilì nelle vicinanze di Napoli e nel 502 Fulgenzio da Ruspe approdò in Sardegna. Verso il 570 Donato e altri settanta monaci lo proposero anche nella Spagna meridionale. Numerosi codici medioevali contengono la regola di S. Agostino, il che è indice dell'interesse di cui fu oggetto in quell'epoca. La regola agostiniana ricompare vivacemente in Europa nell'XI secolo utilizzata specialmente per la riforma di monasteri e dei capitoli delle cattedrali. Venne adottata principalmente dai Canonici Regolari di San Vittore a Parigi, dai Premostratensi e dai Canonici Lateranensi.

L'attuale Ordine agostiniano deriva dalla fusione di diverse congregazioni di eremiti che si erano sviluppate specialmente in Italia nei secoli XII e XIII. Il primo atto di questa unione fu celebrato il 16 dicembre 1243 quando papa Innocenzo IV promulgò la bolla Incumbit nobis con la quale invitava gli eremiti della Tuscia a unirsi per costituire un solo Ordine religioso con la regola e lo stile di vita di S. Agostino. Nel marzo del 1244 gli eremiti diedero vita a un capitolo di fondazione a Roma, sotto la guida del cardinale Riccardo degli Annibaldi.

Gli eremiti dovevano osservare la Regola e le norme di vita di S. Agostino e nominare con elezione canonica un priore generale. Con la bolla Licet Ecclesiae Catholicae del 9 aprile 1256 papa Alessandro IV decretò l'unione agli Eremiti della Tuscia dei Giamboniti, eremiti del mantovano seguaci di Giovanni Bono fondati intorno al 1217, dei Guglielmiti o Eremiti di S. Guglielmo fondati presso Siena nel 1156, degli Eremiti di Brettino presso Fano nelle Marche, degli Eremiti di Monte Favale presso Pesaro e di altre congregazioni minori.

Con la Grande Unione nasce l'Ordine agostiniano vero e proprio e, per favorirne la crescita, Alessandro IV raccomandò a vescovi e arcivescovi di non interferire con gli eremiti che seguivano la Regola di sant'Agostino. Secondo questa direttiva papale gli eremiti di sant'Agostino erano sottratti alla giurisdizione dei vescovi e il priore generale, eletto ogni tre anni, poteva amministrare liberamente l'Ordine.

La Grande Unione fu celebrata presso il convento degli eremiti toscani di S. Maria del Popolo, ancora una volta sotto la direzione del Cardinale Riccardo degli Annibaldi, con delegati provenienti da tutti i monasteri aderenti. Lanfranco Settala di Milano, già superiore degli Eremiti di Giovanni Bono, fu nominato priore generale dell'Ordine, che comprendeva in quel periodo 180 conventi fra Italia, Austria, Germania, Svizzera, Paesi Bassi, Francia, Spagna, Portogallo, Ungheria, Boemia e Inghilterra.

L'unione del 1256 costituì un ampliamento dell'Ordine, irrobustendo la sua presenza in Europa, e allo stesso tempo garantì una sufficiente autonomia economica grazie ai privilegi pontefici. Nella prima metà del Trecento i circa 15.000 monaci agostiniani erano distribuiti in oltre 300 conventi suddivisi in 25 province. Nel 1327, con la bolla Veneranda sanctorum patrum, papa Giovanni XXII concesse loro di fondare una casa a Pavia, accanto alla tomba di sant'Agostino, la cui figura veniva proposta come precettore, padre, generale e capo dell'Ordine stesso.

Oggi gli Agostiniani si chiamano: Ordo Fratrum Sancti Augustini (OSA) e sono organizzati in una forma di vita moderatamente austera, che concilia il cenobitismo con gli studi e le ricerche, rivolte soprattutto agli scritti dei Padri, particolarmente di Agostino e alla tradizione classica dell'Antichità. Dall'Ordine originario si sono staccate nel tempo altre ecclesiali con la medesima regola agostiniana, come gli Agostiniani Scalzi sorti come movimento di riforma nel Cinquecento (si sono costituiti come Ordine indipendente nel 1931) e gli Agostiniani Recolletti nati anch'essi come movimento di riforma nel XVI secolo (si sono costituiti come Ordine indipendente nel 1912).

Attualmente gli Agostiniani operano in 20 nazioni, in prevalenza di lingua spagnola.

L'iconografia medioevale ha fortemente insistito sulla derivazione dell'Ordine direttamente da Agostino: lo ha fatto presentando il santo in abiti monacali o ponendo in evidenza il saio nero degli eremitani sotto il piviale episcopale.

 

 

Monachesimo agostiniano

 

Agostino monaco  (POSSIDIO, Vita beati Augustini 3, 1)

Chiede frati a Simpliciano  (AGOSTINO, Le diverse questioni a Simpliciano, 1, 1)

Benedice monaci di Weyarn

Benedice il priore Arnolfo

Con monaca agostiniana

Centocelle  (ENRICO DI FRIEMAR, Trattato sull'origine e lo sviluppo dell'Ordine dei monaci eremitani)

Con Alipio e i monaci eremiti  (JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea)

Fonda monasteri  (POSSIDIO, Gesta Augustini)

La Bolla Licet Nobis