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CONVENTI agostiniani: Genesio

Scala per accedere agli orti nel convento ottocentesco

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COMPROMESSO FRA IL PARROCO DI S. VITTORE DI BRIANZA DON MARTINO PONZONI E I MONACI AGOSTINIANI

19 novembre 1592

 

 

 

Il frate Martino da Lucca e il parroco di San Vittore di Brianza don Martino Ponzoni raggiungono un accordo oneroso per i monaci agostiniani circa l'uso della chiesa di san Genesio.

I frati si impegnano a pagare un affitto di 40 lire imperiali ogni anno.

 

 

 

COMPROMESSO

« Nel nome del Signore, nell'anno 1592 dopo la Sua Natività, nel giovedì 19 novembre, anno primo di CLEMENTE VIII per Divina Provvidenza Papa e pontefice Nostro.

 

PREMESSE

 

l° - Essendo la Chiesa od Oratorio di S. Genesio (situato nel Borgo del Monte di Brianza, Pieve di Missaglia, Diocesi di Milano, Giurisdizione Parrocchiale della Chiesa di S. Vittore di Brianza) sottoposta a detta Parrocchia, come è risaputo per la posizione in cui è situata, sia anche per il fatto che, come pure è notorio, il Rev. Sac. Martino Ponzoni Parroco di detta Chiesa ed altri Coadiutori di questa parrocchiale continuamente esercitarono le sacre funzioni necessarie nella Chiesa di Sto Genesio quasi fosse di giurisdizione della propria Parrocchia;

 

2° - Ed essendosi già provvisto nei riguardi di detta Chiesa per mezzo di SS. PP. GREGORIO XIV di felice memoria e della Santa Sede Apostolica, nel senso che fu traslata e concessa all'Ordine di S. Agostino e dell'Osservanza Lombarda, nel modo e nelle forme contemplati dalla urgente Bolla Apostolica di Gregorio XIV: (segue qui il testo della bolla)

 

3° - Essendo pervenuta ad orecchio e conoscenza del Rev. Martino nostro Rettore l'esistenza di detta Bolla; ed essendosi egli opposto, davanti all' Ill.mo Sig. Vicario Generale della Curia Arcivescovile, all'esecuzione di detta Bolla, allegando molte cose contro le sue disposizioni, ed avendo chiesto oralmente e per iscritto un processo giudiziale davanti al Sig. Vicario Generale, ed anche davanti al Rev. Innocenzo Valentini Canonico Ordinario di detta Chiesa Maggiore Milanese e conservatore della medesima Congregazione (così che si temeva una lite lunga tra le accennate parti), si interposero degli amici comuni delle parti di cui si è fatto cenno, che le indussero a recedere da quella lite ed a seguire la via di una composizione amichevole.

 

CONVENZIONE PATTUITA

Fu così che il predetto Sacerdote Rev. Martino Ponzoni Rettore della Chiesa di Brianza e a nome di detta Rettoria da una parte, e dall'altra il Sig. Martino Da Lucca, frate professo della Congregazione di S. Agostino, dell'Osservanza, deputato del Capitolo Generale della Congregazione, come risulta da lettere patenti ed abitante a Calliano, Pieve di Missaglia, vicino alla Chiesa di S. Genesio situata come sopra e promettendo, a nome della Congregazione, di ratificare e far ratificare entro l'anno prossimo ogni convenzione, non escluso quanto di alieno fosse promesso (perché anche in questo caso vuole essere assolutamente tenuto all'osservanza).

 

VOLONTARIAMENTE

con una mutua stipulazione riguardante la transazione di cui sopra, nel migliore dei modi,

 

CONVENNERO

(le dette parti, nei modi predetti), di rinunciare, come sin d'ora rinunciarono e rinunciano, all'accennata lite (e a qualsivoglia altra) in corso, per le ragioni portate, tra le due parti, sia presso il Rev. Signor Vicario Generale, sia presso il Rev. Signor Conservatore, e (di rinunciare) ad ogni cosa dipendente da quella lite.

Parimenti, a riguardo della transazione di cui sopra, convennero che il Sig. Rettore sia tenuto, nel modo di cui sopra, ad acconsentire, come acconsentì ed acconsente, alle disposizioni di detta Bolla, senza tuttavia alcun pregiudizio per la giurisdizione della sua Parrocchia sia a riguardo del fatto del possesso, sia a riguardo del diritto di proprietà; e sia tenuto a permettere, come permise e permette, che il Frate Martino ed altri Religiosi della medesima Congregazione, scelti dai loro Superiori, possano per l'avvenire godere di detta Chiesa di S. Genesio concessa alla medesima Congregazione dalla Santa Sede Apostolica, e possederla come propria a loro conferita come sopra; e parimenti possano celebrarvi la Messa e gli altri Divini Uffici, raccogliere le elemosine, e fare tutte le altre cose che in simili casi si sogliono e si possono fare, eccettuate le funzioni spettanti alla giurisdizione parrocchiale, come risulta dalle seguenti convenzioni e patti propri, vale a dire: si convenne che: Anzitutto il Rev. Frate Martino e gli altri Religiosi siano tenuti, come il Frate Martino promette secondo le modalità di cui sopra, a pagare al Rev. Signor Martino Rettore, di cui sopra, e, in futuro, ai Rettori della Chiesa di S. Vittore in Brianza, lire imperiali 40, in ciascuna Festa di S. Genesio, ogni anno, e per sempre.

Parimenti il detto Rev. Ponzoni e, nel futuro, i Rettori di cui sopra non possono essere impediti dal celebrare, a piacere e volontà loro, nella detta Chiesa di S. Genesio, delle Messe secondo il rito ambrosiano ed esercitarvi tutte le funzioni parrocchiali, eccetto però il conseguimento delle elemosine da farsi in detta Chiesa, conseguimento che spetta alla suddetta Congregazione.

Parimenti i Religiosi di detta Congregazione siano tenuti, entro i quattro anni prossimi venturi, a far costruire almeno le pareti (già iniziate) del Monastero, fino al tetto compreso.

Parimenti sia lecito all'attuale Rettore e, nel futuro, agli altri Rettori, usare, solo per i Divini Uffici che si compiono in detta Chiesa, dei paramenti propri di tale Chiesa, esistenti presso il suddetto Frate Martino.

Parimenti il Rev. Rettore possa, senza alcun impedimento dei Revv. Religiosi, celebrare, secondo il Rito Ambrosiano, la S. Messa ogni anno nella Festa di S. Genesio e nel lunedì di Pasqua. Non ci sono altre convenzioni (a carico dei Religiosi).

Che se il Frate Martino ed i Revv. Religiosi di suddetta Congregazione non adempiranno tutte e singole le cose testé citate, il presente istromento diverrà per loro nullo di diritto e di fatto, e i Revv. Religiosi non potranno ulteriormente fermarsi in detta Chiesa di S. Genesio, ma saranno tenuti (se ciò piacerà all'attuale Rettore, e, in futuro, ad altri Rettori) a rilasciarla libera al Rev. Rettore, così com'era prima della concessione fatta dalla Bolla.

Parimenti, il Rev. Rettore e, in futuro, gli altri Rettori, siano tenuti ad osservare quanto è pattuito nel presente Istrumento, sotto la stessa pena di cui sopra.

Parimenti, il rev. Frate Martino e detta Congregazione siano tenuti, a loro spese, entro l'anno prossimo futuro, ad ottenere (se è necessario) e ricevere dalla Santa Sede Apostolica e da qualsiasi altro Superiore ed anche dalla Congregazione, la conferma del presente Istrumento, e a consegnarla al Rev. Martino (o ai suoi successori); e ciò sotto pena di nullità del presente istrumento, se ciò piacesse al rev. Rettore o ai suoi successori nel beneficio.

E di fatto la detta parte si è dichiarata disposta (in modo speciale e irrevocabile) a supplicare ed ottenere dalla Santa Sede Apostolica la conferma suddetta, nonostante qualsiasi lasso di tempo.

Il presente istrumento, e tutte e singole le cose in esso contenute, vengano resi noti secondo i dettami della prudenza e sapienza, senza però mutarne la sostanza.

Inoltre i revv. Religiosi con le mani al petto (secondo il loro costume) giurarono, anche a nome della loro Religione, di osservare e di non contravvenire quanto è stato pattuito.

Questo atto venne fatto nello Studio del Notaio Galisio in Milano, situato nella Parrocchia di S. Nazaro in Brolio, alla presenza dei seguenti testimoni tutti idonei che lo sottoscrissero:

Nicola Gentili di Bernardo della Parrocchia di S. Giovanni

Gabriele Marinoni di Giacomo della Parrocchia di S. Pietro di Ronchetto

G. B. Vezzolo di Gaspare, della Parrocchia di S. Stefano in Brolio ».

 

 

 

[tratto da L'Eremo di S. Genesio in Brianza, di Silvio Pedretti, Oggiono 1963, 20-23]