Agostino "summum vas scientiae
insegna ai suoi monaci
LXI° VICARIO GENERALE
GIOVANNI MARIA D'ASTI
(1509)
Da Villanova d'Asti riconobbe i suoi natali Giovanni Maria, quantunque da molti venghi chiamato Giovanni Maria d'Asti senz'altra aggionta. Fatto religioso della Congregatione di Lombardia l'anno 1484, unico suo scopo fu il servitio di Dio, et l'osservanza regolare, che perciò vien rammentato per uno de maggiori servi di Dio, che vedessero i suoi tempi.
[Pag. 191] Celebre si rese al Mondo per le scienze, che in grado eminente possedeva, ma molto più per l'integrità de costumi, che a molti lo rendevano superiore, uguale a pochi, inferiore a niuno. Ogni suo diletto fu lo studio della sagra scrittura, donde come da celeste pianta i frutti raccolse d'un essattissima cognitione delle cose di Dio, d'una perfetta notitia delle vitù necessarie per rabbellir l'anima, et sopra il tutto d'un ardentissimo amore verso l'auttore d'ogni bene. Li furno da Prencipi amici essibiti alcuni Vescovati, ma egli sempre con la medesima risposta se ne fece lontano dicendo haver egli professato la regola del P. S. Agostino usque ad mortem ne perciò volersi a patto veruno allontanarsi da que' Chiostri, fra quali poteva adempir il promesso. La Santità di Giovanni Maria fece invaghire la Città d'Asti d'haver appresso di se un Monastero dell'osservanza di Lombardia, et benchè non potesse ciò effettuarsi dunque la di lui vita, la memoria però del buon Padre perseverando ne Compatriotti oprò che col mezzo del P. Nicolò di Carignano fosse l'intento loro essequito l'anno del Signore 1517. Tre volte fu Giovanni Maria Visitatore, quattro Deffinitore, et una volta Presidente, come pur due fiate hebbe l'honor maggiore della Congregatione che è quello di Vic. Gen. gl'anni 1509 et 1514.
Se ne passò a Dio essendo in officio l'anno 1514, alli 23 Ottobre, onde il P. Generale dell'Ordine Egidio di Viterbo intendendo surrogare in vice Vicario della Congregatione (all'hora pretendevano i Generali haver questa facoltà, il che non ponno pretender di presente, mercè gl'Apostolici privilegi della Congregatione) fino al nuovo Capitolo il P. Carlo Avvocati da Vercelli Priore del Popolo di Roma, così scrisse sotto li 15 Novembre dell'anno medesimo a lode del P. defonto: Non potuit obitus R. P. P. Io. Maria Astensis Vicarij Congregationis Lomb. nobis esse non molestus, quippe cum eius integritas, probitasque tum Congregationi, tum Religioni universae maximo esset ornamento. Sed quoniam optime actum cum illo existimamus, qui humanam hanc miseriam cum laetissima illa felicitate commutavit; nostra erit nobis potius
[Pag. 192] deploranda calamitas, qui probo orbati viro molestijs arumnisque quotidie infelicius subiacemus. Doppo sua morte per dispositione del Capitolo di Fiorenza 1515, fur i suoi libri, che in numerosa copia teneva, destinati al Monastero di S. Agostino di Cherio, solita sua residenza, onde poi ne fu eretta una assai buona Libraria, e per que' tempi molto copiosa.