Agostino "summum vas scientiae
insegna ai suoi monaci
CXXI° VICARIO GENERALE
TEOFILO DI TREVIGLIO
(1569)
Treviglio principal Castello della Lombardia posto nella provincia di Gera d'Adda diede al mondo Teofilo Gallinoni; indi chiamato per sopranome il Lombardo, et ben potiam dire al nascer di questi nascesse un nuovo Sole a' pergami, sembrando alla luce uscito per sgombrar le tenebre de gl'errori, et rischiarare co' splendori evangelici
[Pag. 323] ogni ottenebrato seno. Seguirno i suoi natali nell'anno 1512, et come havesse singolarissimo genio alle predicationi, onde ancor fanciullo sopra le sedie saliva ad essercitar con puerili prediche la dispositione de suoi oratorij talenti, entrò giovinetto nella Congregatione, ove datosi tutto in preda a sagri studij, ne cavò quasi da ricca miniera di sapienza così dovitiosi tesori di cognitione, che potè qual Corifeo de predicatori de suoi tempi sopra pulpiti comparire, et con il titolo di Prencipe de gl'apostololici Dicitori, udir il nome suo gloriosamente per la bocca di tutti portato. Gl'effetti scoprirno quanto potesse, quanto valesse nelle sue predicationi Teofilo; che non solo al suo apparir sopra pulpiti vuotavansi le private case, perchè di persone si riempissero le chiese, non solo ben di sovente necessitato si vedeva al rappresentar ne publici teatri delle piazze i sublimi spettacoli della sua eloquenza; non solo con lingua d'oro mille e mille lingue svegliava al celebrararne l'eminenza come si a l'altre Cittadi in Bergamo occorse l'anno 1558, che vi fu nell'illustre Tempio di S. Maria Maggiore Predicatore, ove si stillorno i più virtuosi inchiostri di quella Patria, per arrichir di panegirici, et elogi il merito del Gallinoni; ma ciò che rende perpetua la maraviglia, e l'udire che novello Anfione sapesse con la voce erger sagri edificij, et con l'energia della parola mover le pietre al fabricar hospitali, et altri pij ricettacoli a' poveri mendicanti. Lo dirà la Città di Bologna nella cui insigne Colleggiata di S. Petronio predicando Teofilo l'anno 1563, 18 Aprile, talmente si conobbe dall'efficacissime persuasioni del grand'huomo rapita, che all'oblatione de cuori accompagnò quella della borsa così profusamente, che del dinaro raccolto si fabricò l'hospitale di S. Gregorio fuori dalla porta di S. Vitale, che fu il primo instituito in Italia a beneficio de poverelli mendicanti, de quali processionalmente ve ne furno allhora condotti ottocento. Così lasciando nella grand'opra a caratteri eterni impresse le memorie del suo nome, perché sempre benedetto da que' miserelli, havesse poi a godere le perpetue benedittioni in Paradiso.
[Pag. 324] Lo stesso pratticò in Mondana con non inferior fortuna, et in altre delle più conspicue Città d'Italia; et in Cremona sappiamo raccogliesse per il medesimo fine l'anno 1569, in una predica sola ventidue milla lire, indi il dopo pranso conforme l'intimatione di Teofilo condottisi alle private case il Vescovo, Governatore, et primi Cavaglieri della Città dalle borse estrassero de Cittadini quindeci milla ducatoni, che tutti nell'erettione dell'hospitale di S. Alessio furno impiegati, servendo que' marmi di perpetuo memoriale a posteri per eternamente celebrarne Teofilo, che ne fu l'auttore. Peritissimo si manifestò a mille cimenti nella notitia delle sagre carte, et se con la lingua addottrinò da pergami, pur con la penna procurò ammaestrar i fedeli, havendo dopo di se in memoria del suo valore i seguenti libri lasciati: Sermones super Evangeliae totius Quadrag. Incipit: Cum fides Catholica. Sermones super Evangelia a prima Dominica Adventus usque ad Epiphaniam incipit: Erant filij Israel in deserto. Nella Congregatione sua riportò de principali Monasteri il maneggio, stato Priore a Genova, Bergamo, Milano, Lucca, Mantova, Casale, et altri Conventi; anzi per ordine di Paolo IV, et alle instanze della Republica di Genova, sendo stati l'anno 1556, dal Monastero di S. Agostino di Genova li PP. Conventuali esclusi, et in vece loro Congregatione di Lombardia introdotta, solo Teofilo fu l'idoneo giudicato per il primo governo di quell'Illustre casa, ben conoscendo il publico, quanto ne religiosi maneggi fosse versato, et quanto per l'osservanza regolare sublime , et segnalato. Con non inferior prudenza impegò le sue forze nell'essercitio d'altre cariche addossatele dalla Congregatione, onde più volte entrò fra Visitatori, et Deffinitori, et ultimamente nel Capitolo di Viadana l'anno 1569, fu con l'honor supremo il suo merito rimunerato, quivi creato Generale Vicario, et con somma sodisfatione di tutti in commun capo, et superiore accolto. Terminato l'officio, qual fuoco alla sua sfera, o pietra al centro tornò
[Pag. 325] a cari essercitij della predicatione, così continuando fin all'ultimo respiro, che li successe nel Convento di Casale l'anno 1575, quando dopo esser stato al Capitolo Generale ivi celebrato Presidente, dalla morte sovragionto ci abbandonò.