Agostino "summum vas scientiae
insegna ai suoi monaci
CLXXV° VICARIO GENERALE
NICOLA D'AVIGLIANA
(1639-1641)
[Pag. 467] Allievo del sempre benemerito P. Bartolomeo Falcombello d'Avigliana fu questi di chi hor ragioniamo Nicola Dalmatio, che nella Congregatione per tutte quelle conditioni memorabile si rese, che bastassero per farlo credere sogetto di valore, et di non ordinaria esperienza, et fedeltà. Nel dispensare la Divina parola, con qualità, et doti eternamente commendabili, s'arricchì ben presto il credito, et gloria, come pur nella cognitione dell'altre scienze adorno di serenissimi lumi comparve, per eterno decoro della Conggregatione. Pochi simili nel zelo della regolar osservanza al Dalmatio si ritrovorno, onde n'avenne che i Conventi alla cura sua destinati nel retto viver religiosi rifiorissero, in Primavera cangiati di fragrantissime virtù. Vantò animo così generoso, et splendido, che lo stesso nome d'Avaritia a nausea lo provocava, et con magnanima mano, et liberale dispensando gratie, regali, et donativi si distendeva mille cuori a piedi schiavi perpetui della sua munifica generosità. Non mai d'alcuno si conobbe in qualsivoglia ancorchè minima cosa favorito, o servito, che con fortunata usura non glie ne rendesse centuplicata pariglia, vantando fra l'altre sue doti impareggiabil gratitudine, et perpetua memoria conservando de ricevuti beneficij. Resse Monasteri con singolar prudenza, zelo, et charità, et trovandosi gl'anni 1628, et 1629, in Francia nel Convento di S. Nicola di Brou appresso a Borgo in Bressa, accoloro di modo, per occasione del contaggio la devotione del glorioso P. S. Nicola di Tolentino, che ne successero infiniti miracoli, onde poi la Città di Lione per voto fatto, s'appresentò col mezzo de suoi deputati Signori de Silvecane, e Codeville
[Pag. 468] alli 13 Luglio 1629, a piedi del Priore Dalmatio in Brou offrendo al Santo un Bellissimo Calice d'argento con patena artificiosamente lavorato, havendo perciò fatto detto Padre in Chiesa devotissimo apparato, indi discorso con grand'ardor, et efficacia sopra le parole: Ostendisti populo tuo dura, potasti nos vino compunctionis. Fu principal promotore della nobil fabrica del Monastero di Carignano; essercitò con ogni pontualità di Visitatore l'officio, indi un biennio fu in Roma Procurator Generale; et successivamente per Breve Pontificio d' Urbano VIII creato l'anno 1639, General Vicario della Congregatione, con parole non solo esprimenti il merito di Nicola, ma che d'Elogio mirabilmente servono, per coronar le sue sublimi qualità, così cominciando il Breve: Religionis zelus, sacrarum litterarum scientia, fides, et integritas, nec non in rebus gerendis prudentia, aliaque egregia virtutum merita, quibus Te a Domino insignitum esse accepimus etc. Dopo di che fu pur dal Pontefice per il terz'anno confermato, essendo d'avantaggio al Vicario Generale Draghi sino al nuovo Capitolo succeduto di modo, che quasi cinque anni la nostra Sagra Republica sotto un tanto capo felicemente trionfò. Dopo il Vicario Generale dichiarati poi furno Deffinitori li PP. Clemente di Viadana, Francesco di Megnegna, Arcangelo di Bassano, e Giovanni Battista di Forlì; Visitatori Serafino di Carpenedolo, Carlo Antonio di Milano, Hippolito di Masono, e Giuseppe Maria di Bologna; Procurator Generale il P. Antonio Maria di Genova, e Compagno il P. Giovanni Battista di Pavia. Dal Vicariato Generale uscito il P. Dalmatio per alcuni anni Priore di Roma, et Viceregente rimase; ne più havendo la Congregatione, che darli, scarsi li chiostri di rettibutione a suoi meriti condegna. Innocenzo X, Sommo Pontefice l'anno 1648, al nostro publico lo tolse per darlo alla Chiesa di Fossano, creandolo Vescovo di quella Città, che poi fin alla morte con ogni integrità, et prudenza resse, et governò. Morì il buon Prelato l'anno 1653, et fu nella sua Cathedrale sepolto.