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Teologi agostiniani: BONAVENTURA DA PADOVA

Bonaventura da Padova, immagine dalla Libreria del convento di S. Barnaba a Brescia

Bonaventura da Padova

Libreria del convento

di S. Barnaba a Brescia

 

 

BONAVENTURA DA PADOVA

(Padova 1332 - 1385 ca. )

 

 

 

Così ne parla LANTERI, Illustriores Viri Augustinienses qui sanctitate et doctrina fluoruerunt, Tolentino, I, 1858, 263-267).

«La famiglia Baduaria, chiamata anche Peraghina dalla cittadina di Peraga, di cui aveva il titolo comitale, trae origine dalla gens romana Arria, per cui dapprima cominciò ad essere chiamata Paduaria, cioè "Paduae Arria" per il fatto che aveva posto la sua sede a Padova, e poi Baduaria commutando la P iniziale con un B. Da questa nobilissima stirpe e dalla casa dei principi da Carrara da parte di madre, come pensa Gandolfo, provennero due famosissimi Agostiniani, e cioè Bonaventura e Bonsembiante, fratelli germani, celebrati entrambi dagli eruditi per dottrina e pietà. Bonaventura nacque a Padova il 22 giugno 1332.

Nel fiore dell'adolescenza, disprezzando lo splendore e le ricchezze della casa paterna, entrando nell'Eremo agostiniano del convento padovano e vestendo l'abito degli Eremiti, scelse la parte migliore. Dopo aver pronunciato i voti perpetui nell'Ordine agostiniano, si recò a Parigi dove, prima come discepolo, poi come maestro, trascorse con somma lode dieci anni. Ritornato in Italia con la laurea dottorale ed esperto in ogni disciplina liberale, ben presto sia predicando dal pulpito, sia insegnando dalla cattedra, si guadagnò amplissima fama in tutta Italia. Pertanto nel 1362 da Papa Innocenzo VI fu scelto tra i nove esimi Dottori che per suo ordine convennero a Bologna per fondare nel celeberrimo Ateneo il Collegio dei Teologi.

Bonaventura da Padova, immaginetta del cardinale agostiniano

Fu unito a Francesco Petrarca da legami di strettissima amicizia e frequentazione: questi, in occasione della morte di Bonsembiante, confortò Bonaventura con un'epistola colma di lodi di entrambi i fratelli; pertanto a sua volta, nel 1374, il 18 luglio, Bonaventura pronunciò ai funerali di lui un'eloquentissima orazione funebre, degna di tanto poeta ed oratore ...

Nel 1378 il nostro Baduario nel Capitolo generale di Verona fu elevato al massimo grado dell'Ordine agostiniano e resse il timone per sette anni. Dopo che al papa Urbano VI si contrappose l'antipapa Clemente VII, l'Antistite eremitano prese le parti di Urbano con tutte le sue forze; pertanto dallo stesso legittimo Pontefice, su esortazione di S. Caterina da Siena, fu nel 1379 ascritto al Sacro Collegio dei Cardinali ... e varie volte fu dal Pontefice inviato come legato a sedare i tumulti erompenti dagli scismi ... Nel 1381, con altri due Cardinali, uno Domenicano e l'altro Francescano, su comando dello stesso Pontefice, redasse le norme per le scuole teologiche delle Università italiane, e sottoscrisse in tale forma la Bolla del medesimo Urbano concedente a Carlo di Durazzo il potere sul Regno di Sicilia: "Fr. Bonaventura Presbyter Cardinalis titulo S. Caecilie".

Le opere egregie dell'eruditissimo cardinale sono:

1) Commenti sui libri delle sentenze, in quattro tomi, a stampa.

2) Vita di Cristo, o devote meditazioni sulla Vita di Cristo, in 95 capitoli, a stampa.

3) Specchio della Beatissima Vergine Maria.

4) Trattato unico sulla Concezione della B. Maria Vergine.

5) Sermonario scolastico sul Vangelo di tutto l'anno.

6) Ternario o bene trino sul regime di coscienza.

7) Commento dell'Epistola Cattolica di S. Giacomo Apostolo.

8) Sermoni "ode tempore".

9) Sermoni sui Santi.

10) Sermoni al Clero.

11) Breviloquio, in cui procede in sottilissimo modo teologico dalla causa prima ai suoi effetti, etc.».