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Teologi agostiniani: ENRICO DA FRIEMAR

Enrico da Friemar, immagine dalla Libreria del convento di S. Barnaba a Brescia

Enrico da Friemar

Libreria del convento

di S. Barnaba a Brescia

 

 

 

ENRICO DA FRIEMAR

(Friemar 1245 - 1340)

 

 

 

Nacque a Friemar (Urimaria) presso Gotha in Germania, attorno al 1245. Studiò a Bologna e a Parigi. Dal 1317 fino alla sua morte nel 1340 visse a Erfurt, come maestro dello Studium del convento. Buon teologo e maestro di vita spirituale, ci ha lasciato molti scritti, fra cui una breve storia delle origini dell'Ordine agostiniano e delle leggende medioevali circa il monachesimo agostiniano.

Enrico di Friemar è vissuto nel primo secolo di vita dell'Ordine agostiniano. E' stato sicuramente uno dei più importanti monaci in Europa in quel tredicesimo secolo. Ha lasciato ai posteri l'inestimabile dono dei suoi scritti che narrano la nascita e lo sviluppo dell'Ordine, e molte altre opere di un certo rilievo. Nel De origine et progressu Ordinis (L'origine e lo sviluppoo dell'Ordine di Sant'Agostino) tratta esplicitamente le origini dell'Ordine agostiniano rivendicandone la continuità con l'opera del grande vescovo di Ippona. Nato a Friemar, una piccola cittadina vicino a Gotha nel Land della Turingia entra in giovane età nell'Ordine di sant'Agostino, di cui diventa membro prima del 1264.

Per seguire gli studi superiori viene inviato allo Studium Generale dell'Ordine collegato con l'Università di Parigi, dove ha ottenuto il più alto grado accademico (in latino, magister) in teologia. Friemar assiste personalmente alla rapida crescita dell'Ordine in Germania cui partecipa attivamente. Fu l'ultimo Provinciale di tutta la Germania perché, alla fine del suo mandato nel 1299, il numero di case agostiniane era aumentato a ottanta, per cui fu necessario dividere la Germania in quattro province. Fu presente al Capitolo Generale di Napoli nel 1300. Dal 1305 al 1312 lo troviamo a Parigi a insegnare nello Studium Generale agostiniano dove prima era stato studente. Quando torna in Germania alloggia nel monastero a Erfurt e riceve vari incarichi dai Priori Generali di Roma. Nel 1315 è impegnato in negoziati tra i monasteri agostiniani in Baviera e la città di Regensburg; nel 1318 viene nominato esaminatore di tutti i candidati agostiniani tedeschi agostiniana al diploma di laurea di lettore. Nel 1320 e 1323 presiede su delega del Priore Generale vari capitoli provinciali in diverse parti della Germania.

Piuttosto anziano partecipò al Capitolo generale di Parigi nel 1329. Morì a Erfurt, prosso lo Studio Generale il 18 ottobre 1340.

Friemar ha scritto libri sulla spiritualità, un commentario biblico, e ci ha lasciato una bella storia dell'Ordine di Sant'Agostino. Anche se detiene un posto tra i teologi scolastici, Enrico di Friemar è stato principalmente un esperto di ascetica, di mistica e di spiritualità. Fra le numerose opere che ha scritto figura anzittutto il De quattuor instinctibus Divino, Angelico, Diabolico, et umano (Dei quattro istinti divino, angelico, diabolico e umano), un popolare lavoro piuttosto originale per il modo di trattare e discernere gli spiriti. L'altra opera decem preceptis (A proposito i Dieci Comandamenti) è un dettagliato e popolare commento sui dieci comandamenti. Anche un suo altro lavoro ha goduto di una grande diffusione: si tratta del De occultatione vitiorum sub specie virtutum (Nascondere i vizi come dissimulazione della virtù). Il De suo adventu Verbi in mentem è stato un prezioso contributo alla teologia della mistica. Il suo De celebratione Missae (La celebrazione della Santa Messa) è una dettagliata argomentazione di ascetica e mistica a commento della Messa destinato al clero.

Nel suo Trattato sui vizi ha esposto in modo popolare i sette peccati capitali. Altre opere sono il De perfectione Spirituali interioris hominis (la perfezione spirituale dell'uomo interiore), l'Explanatio Dominicae passionnis (Una spiegazione della Domenica di Passione), oltre a numerose opere più brevi e sermoni. Friemar fu un grande predicatore, e molti dei suoi sermoni sono conservati in alcuni codici del XIV e XV secolo. Si conoscono più di 600 manoscritti in latino, tedesco e olandese che contengono le sue opere. Ciò esprime con chiarezza quanto fossero diffusi e apprezzati i suoi scritti prima ancora che fosse diffusa la stampa.

Già nel XIV secolo Friemar era conosciuto come maestro Seraphicus, dato che nelle sue opere era riuscito ad armonizzare la speculazione teologica con il senso pratico. Enrico di Friemar comprese la necessità di un lavoro sulle origini dell'ordine agostiniano e dei suoi legami con Agostino d'Ippona. Raccolse notizie e leggende di Agostino e della storia degli agostiniani  che avrebbero potuto glorificare l'Ordine anche perchè era consapevole del fatto che tali informazioni offrivano ai monaci agostiniani forti ragioni per rafforzare la propria identità agostiniana. Questo aspetto era particolarmente necessario in un tempo di rapida crescita e di aggregazione di comunità con differenti esperienze religiose. Friemar ne è cosciente e nel 1334 spiega il carattere della sua opera, il De origine et progressu Ordinis: il suo tema principale è storico. Come un testimone oculare, Friemar fornisce un prezioso resoconto dei progressi e delle difficoltà della Grande Unione del 1256. Il compito apostolico voluto dalla Santa Sede prevede un nuovo tipo di ministero nelle città che esigono un cambiamento di ideali e di obiettivi per i fratelli. Gli Agostiniani depongono ogni desiderio di una tranquilla vita contemplativa, lasciano i loro eremi in località isolate e si trasferiscono nelle città di dedicarsi alla vita attiva, si prendono cura delle anime. Un certo numero di vecchi eremi isolati restano tuttavia autorizzati a proseguire nella loro vita.

 

 

Bibliografia:

A. ZUMKELLER, Henri de Friemar, in Dictionnaire de spiritualité, vol. VII (1969), p. 191-197.