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Percorso : HOME > Monachesimo agostiniano > Monaci agostiniani > Teologi > Gerado da SienaTeologi agostiniani: GERARDO DA SIENA
Gerardo da Siena
Libreria del convento
di S. Barnaba a Brescia
GERARDO DA SIENA
( Siena ... - 1336 )
Gerardo da Siena nacque nell'omonima città. Studiò a Parigi e partecipò al Capitolo generale dell'Ordine agostiniano di Parigi del 1329 e a quello di Venezia del 1333. Lasciò buoni scritti di teologia. Gerardo da Siena, che a sua volta citava il canonista Giovanni d´Andrea, professore nelle università di Padova e di Bologna, dove morì nel 1348 (verosimilmente di peste), a proposito del male ha lasciato scritto: "Il male può essere consentito per due motivi: in primo luogo, per il bene che ne può scaturire, in secondo luogo, per il male maggiore che permette di evitare. Per evitare un male maggiore, il male è consentito per tre motivi:
1) per evitare il male spirituale, che è il male maggiore, consentendo un male corporale, che è il male minore;
2) per evitare un male spirituale maggiore consentendo un male spirituale minore, così come spesso si consente un peccato minore per evitare un peccato maggiore;
3) per evitare un male corporale maggiore consentendo un male corporale minore".
E' interessante anche quanto viene riportato nel 'Fabulario' di Gerardo da Siena (XV sec): "Rideva un pagano dei cristiani perché osservavano un sol libro. Ma un santo vescovo, che l'avea udito, gli contò questa novelletta: Una volta un dottore incontrò il Cristo Gesù: Signore, io so bene che tu fosti il Messia e quel che pronunziasti è pieno di sapienza. Ma come può essere che un sol libro basti in eterno a tante gente? Gli rispose Gesù: Gli è vero quel che dici. Ma tu non sai che il popol mio lo riscrive ogni dì."
Morì nel 1336 a Siena.
E' probabilmente raffigurato nella Libreria della Incoronata a Milano, nella seconda campata. La sua migliore immagine è nella Libreria del convento agostiniano di san Barnaba a Brescia.
Bibliografia:
D. TRAPP, Gerhard von Siena, in Lexicon fur Theologie und Kirche, vol. IV (1960), 722-723.