Egidio Romano (1292-1295)
Priore Generale degli Agostiniani
EGIDIO ROMANO
(1292-1295)
Il capitolo celebrato a Roma dal 4 gennaio del 1292 nominò generale l'allora già celebre Egidio Romano, che, secondo l'anonimo che copiò gli atti capitolari della sua provincia, "fu eletto unanimemente e concordemente per scrutinio segreto" (Ib. II, 339).
Non si può dire molto del suo generalato, perché fu breve, giacché nell'aprile del 1295 Bonifacio VIII preconizzò Egidio arcivescovo di Bourges; ma ricorderemo il suo nome in altri capitoli, specialmente parlando delle esenzioni, degli studi e del sacro ministero. Essendosi perduto il registro della sua amministrazione - che viene citato negli atti del capitolo del 1295 - solo in parte conosciamo il suo programma di governo, attraverso la lettera circolare che, appena eletto, inviò ai superiori delle province. In essa li ammoniva con tono severo di mantenere la disciplina, con autorità e con il buon esempio, nel culto divino, nella formazione dei giovani, negli studi e nel la osservanza della vita comune. Ma "non ci sarà mai osservanza nella tua provincia - diceva a ciascun destinatario - se non sarai osservante tu, priore provinciale, e se non obblighi ad esserlo anche i priori dei conventi, i lettori e i religiosi più anziani, dietro il cui esempio si sentiranno mossi ad esserlo anche i più giovani. Se sappiamo che non osservate e non fate compiere quanto vi ordiniamo, senza indugio vi deporremo dall'ufficio e vi imporremo altre gravi pene ... E nel visitare i vostri conventi non andrete a cavallo, ma a piedi: non eques, sed pedes incedere studeatis." (Ib. IV, 202s)
Quest'ultimo non era un precetto, ma un consiglio o esortazione, quasi impossibile da eseguire nelle varie province transalpine e in alcune d'Italia, nelle quali era necessario un qual- che animale da sella. Anche Egidio cavalcava, a giudicare dai seguenti documenti: il 28 settembre dello stesso anno 1292 a Cahors - Francia meridionale - firmò un contratto in favore del convento agostiniano di quella città; nella primavera del 1293 si trovava a S. Maria di Pontoise, a pochi chilometri a nord-ovest di Parigi, dove il re Filippo il Bello cedette agli agostiniani il convento, che in questa capitale era stato dei frati del Sacco, già soppressi; era ancora a Parigi nell'agosto del 1294, quando il re diede agli agostiniani la facoltà di vendere "il luogo che possiedono a Chardonneti con tutte le pertinenze", cioè lo studio generale dovuto al beato Clemente da Osimo, trasferito ora in altro luogo più ampio, vicino alla Senna, sulla strada, che ancora si chiama "Quai des Grandes Augustins"; infine l'8 maggio del 1295 Egidio fu presente al capitolo di Siena, dove i capitolari gli diedero un successore. Lo troveremo ancora a Bourges, a Clermont, a Roma - accanto a Bonifacio VIII nella sua lotta con il re Filippo il Bello - e nel Concilio di Vienna, fino alla sua morte avvenuta ad Avignone il 22 dicembre del 1316.
Sepolto nella chiesa agostiniana di questa città, il suo corpo fu presto trasferito nella chiesa del convento di Parigi, dove una lapide con il suo nome indicò il suo sepolcro fino alla soppressione del 1792. Quantunque i nostri antichi cronisti dessero ad Egidio il titolo di beato, non consta del suo culto immemorabile e continuo, nemmeno nella capitale di Francia; ma a Parigi si trovava già nel 1319 Giordano di Sassonia, che del primo teologo agostiniano scrisse questa immagine letteraria: "Di questo padre degno di grande venerazione ho sentito riferire come se una volta lo cercasse una donna afflitta da grave malattia e lo pregasse - incoraggiata dallo splendore della gloria pontificale che si vede- va nel suo volto - di darle un rimedio, egli, riconoscendosi indegno e senza alcun merito per ottenerlo, e desiderando rimandarla cortesemente - curialiter - le disse: ... Vai, buona donna, e si faccia in te secondo la tua fede. E allontanandosi quella, si sentì subito sana." (Vfr. II,22)
Referenze: CRUSENIO, Monasticon