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Priori Generali: Gerolamo Seriprando

Lapide funeraria di Gerolamo Seriprando nella chiesa di S. Maria Maggiore a Trento

Lapide funeraria di Gerolamo Seriprando nella chiesa di S. Maria Maggiore a Trento

In alto lo stemma di Gerolamo Seriprando

 

Immagine di Gerolamo Seriprando, Priore Generale dal 1538 al 1563. Busto marmoreo nella chiesa di sant'Agostino a Roma

Gerolamo Seriprando, Priore Generale dal 1538 al 1563

Busto marmoreo nella chiesa di sant'Agostino a Roma

 

Lettera di ringraziamento di Gerolamo Seriprando alla Casa Gonzaga in data 4 gennaio 1563

Lettera di ringraziamento di Gerolamo Seriprando alla Casa Gonzaga in data 4 gennaio 1563

Mantova all'Archivio di Stato, Archivio Gonzaga, Busta 1410

 

Lettera del 3 marzo 1563 a Mantova indirizzata al duca Guglielmo, in condoglianze per la morte del Cardinale Ercole Gonzaga, avvenuta il 2 marzo 1563

Lettera del 3 marzo 1563 a Mantova indirizzata al duca Guglielmo, in condoglianze per la morte

del Cardinale Ercole Gonzaga, avvenuta il 2 marzo 1563

Mantova all'Archivio di Stato, Archivio Gonzaga, Busta 1410

 

 

GEROLAMO SERIPRANDO

(1539 - 1551)

 

 

 

 

Gerolamo Seriprando nacque a Napoli nel 1492 e morì a Trento nel 1563. Per la sua opera di proclamatore del Vangelo, il grande agostiniano del 1500 offre utili ed attuali esempi per la nuova evangelizzazione cui sono chiamati i cristiani di oggi. La storia dell'Ordine di sant'Agostino è molto interessante e affascinante, perché ricca di notevoli avvenimenti e di personaggi di rilevante cultura e profondità spirituale. L'epoca di maggior sviluppo e di ansia di rinnovamento si situa fra il 1500 e il 1785. Fu questo il periodo in cui prolificarono le missioni agostiniane che condussero alla diffusione dell'Ordine nelle Americhe, in Oriente e in Africa. L'inizio di tutto questo movimento sembra coincidere con l'elezione a Generale dell'Ordine di fra' Gerolamo Seriprando, la cui opera portò sicurezza ed eccellenza al vertice agostiniano.

Seriprando nacque a Napoli dalla nobile famiglia napoletana dei Seriprando il 6 maggio 1492. Alla nascita gli fu imposto il nome di Troiano, che cambiò in Girolamo, quando nel maggio del 1507 vestì l'abito degli Agostiniani nel convento di San Giovanni a Carbonara a Napoli. Con il suo ingresso nell'Ordine inizia la sua attività di studioso, soprattutto di grammatica, giurisprudenza, teologia e filosofia. Il giovane frate, nel 1513, venne ordinato sacerdote e quindi segretario dell'allora padre Generale Egidio da Viterbo, grande teologo e famoso predicatore. Per il suo acuto ingegno, la sua passione per lo studio, le doti brillanti e la solida spiritualità, il generale Egidio, futuro cardinale e arcivescovo di Napoli, lo incaricò, a soli 25 anni, di predicare o meglio di proclamare il Vangelo. Da allora svolse la sua intensa attività evangelizzatrice a Sorrento, Cesena, Bologna, Carpi, Ravenna, Vicenza, Roma e Napoli.

Ritornato a Roma nel 1523, venne nominato Vicario generale dell'Ordine agostiniano. Forte della sua posizione, riprese a predicare per una riforma profonda della Chiesa, che cominciò ad attuare lui stesso nel 1539, quando venne eletto priore generale. Iniziò la sua attività riformatrice nel suo Ordine facendo visita ai conventi agostiniani di Italia, Francia e Spagna; la proseguì poi partecipando ai primi lavori del Concilio di Trento, ove sostenne il valore della predicazione e la necessità di affidarsi a religiosi ben preparati. Per il teologo, il predicatore della parola di Dio deve "prima leggere e mediante le Sacre Scritture per imparare da Dio, poi insegnare al popolo quanto ha appreso da Dio". Di ritorno a Napoli nel 1551, ricusato l'incarico di generale per le conseguenze di un colpo apoplettico, riprese gli studi e fondò la biblioteca di San Giovanni a Carbonara. I codici da lui raccolti, le sue opere già pubblicate e quelle ancora manoscritte, passate poi alla Biblioteca Nazionale di Napoli, costituiscono una fonte di primaria importanza per la teologia e per la storia ecclesiastica e civile del Cinquecento. Nel 1553 fu indotto dall'imperatore Carlo V ad accettare l'Arcivescovado di Salerno, dove lo precedette la fama di grande celebre predicatore.

Secondo il gesuita Nicola da Bobadilla, Gerolamo Seriprando era con il domenicano Tommaso Stella, Bernardino Ochino, il conventuale Cornelio Musso, l'agostiniano Egidio da Viterbo, uno dei cinque più validi predicatori da lui uditi. Lo storico della chiesa Jedin riconosce che Seriprando "si erge come una torre di fronte all'ampolloso e pesante Musso e fu uno dei principali rinnovatori della predicazione in Italia mediante il buon uso della Scrittura e secondo lo spirito dei Padri ". Nel 1554 papa Giulio III, al secolo Giovanni Maria Ciocchi del Monte, lo nominò arcivescovo di Salerno e, cosa insolita per quel tempo, fu vescovo residenziale. Nel 1561 venne chiamato a Roma ed elevato alla porpora cardinalizia da papa Pio IV. Fondò allora la Tipografia Vaticana, destinata a pubblicare edizioni canoniche di libri sacri. In seguito fu nominato legato pontificio al Concilio di Trento, dove impegnò tutte le sue forze per organizzare il lavoro del Catechismo approvato e fatto pubblicare da Pio V. Il rigore del clima trentino e l'età furono fatali alla sua salute: il 27 marzo 1563 morì a Trento, dopo aver professato di essere "nella Chiesa, della Chiesa e per la Chiesa". Fu sepolto nella monumentale chiesa agostiniana di San Marco a Trento, perché continuasse ad accendere "il forte animo ad egregie cose."

 

 

Referenze: 

CRUSENIO, Monasticon

DAVIDE PERINI, Bibliographia Augustiniana

 

 

 

 

 

 

Fra il Cardinale Ercole Gonzaga e Seripando vi era una profonda amicizia. Fu infatti Seripando che consacrò Vescovo Ercole, l'8 giugno 1561 nella Cattedrale di Trento, in quanto Ercole era solo Vescovo eletto e solamente sacerdote dal 1556. Era stato nominato Vescovo eletto di Mantova a soli 16 anni e cardinale a 19. Ercole essendo stato nominato Presidente dell'ultima fase del Concilio, dal Pontefice Pio IV, zio di Carlo Borromeo, doveva essere anche Vescovo consacrato. E' molto probabile che fra i due vi fosse una forte amicizia, in quanto a Mantova vi era la tomba del Beato Giovanni Bono, fondatore dei Monaci Eremitani agostiniani. Giovanni Bono era nativo di Mantova. La Chiesa di San Marco a Trento, ove Seripando aveva preso alloggio durante il Concilio, era stata costruita dai monaci eremitani Giamboniti (da Giovanni Bono).

 

Il 4 dicembre 2013 ricorre l'anniversario (450 anni) dalla chiusura del Concilio di Trento (4 dicembre 1563). l'ultima fase di questo Concilio venne presieduta dal Cardinale Ercole Gonzaga di Mantova. Il Cardinale Seripando morì a Trento il 17 marzo 1563, mentre Ercole Gonzaga morì solamente due settimane prima, il 2 marzo 1563.

 

Il Cardinale Seripando (si veda la foto della lastra marmorea inviataci da Trento, fotografia del trentino Gianni Zotta), venne sepolto a Trento nella chiesa di San Marco degli Eremitani Agostiniani con una lapide in marmo rosso di Verona. Dopo l'occupazione napoleonica la lapide fu trasportata nella chiesa di santa Maria Maggiore e i resti del cardinale Seripando trasferiti a Napoli.

 

 

 

A fianco sono riportate due lettere firmate dal Cardinale Seripando: la prima fu inviata il 3 marzo 1563, a Mantova al duca Guglielmo, in condoglianze per la morte del Cardinale Ercole Gonzaga, (2 marzo 1563); mentre la seconda è una lettera di ringraziamento alla Casa Gonzaga in data 4 gennaio 1563.

Le Lettere sono state rinvenute a Mantova all'Archivio di Stato, Archivio Gonzaga, Busta 1410 dal signor Luigi Mignoli.

 

Lapide funeraria di Gerolamo Seriprando, Priore Generale dal 1538 al 1563 nella chiesa di sant'Agostino a Roma

Lapide funeraria di Gerolamo Seriprando, Priore Generale dal 1538 al 1563 nella chiesa di sant'Agostino a Roma

 

Ricostruzione dello stemma della nobile famiglia napoletana dei Seripando o Seriprando

Ricostruzione dello stemma della nobile famiglia napoletana dei Seripando o Seriprando