Sarcofago in calcare scolpito. La scena mostra in un ambiente campestre un uomo coricato vegliato da due eroi funebri. Si tratta senz'altro del pastore Endymidion che attende la visita di Selene, la sua amatissima luna. Il reperto è conservato nel Corridoio D e risale al III secolo d. C. Proviene da Ucubi.

 

Sarcofago detto delle nove Muse. Sono raffigurate Clio, Urania, Talia, Melpomene, Enterpe, Tersicore, Polimnia, Calliope, Erato. Esse presiedono a molteplici attività e intercedono per il defunto nell'eternità. Il sarcofago è conservato nel Corridoio D e risale al III secolo d. C.  Proviene da Ghar el-Melh.

 

Altare della gens Julia (I secolo a. C. - I secolo d. C.): Augusto sacrifica di un toro. Altare dedicato alla gens Augusta, in onore dell'imperatore Augusto e della sua famiglia. Le decorazioni seguono i canoni ufficiali della propaganda augustea. Su una delle facce si fa riferimento alla leggenda di Enea, il supposto capostipite della famiglia dei Giulii, quella di Augusto prima di diventare la gens Augusta. L'eroe è raffigurato mentre lascia Troia in compagnia di suo figlio Ascanio e di suo padre Anchise. La seconda faccia raffigura la gloria di Roma augustea: questa, in costume di amazzone, troneggia su un mucchio di armi in mezzo a tanti altri simboli della sua grandezza militare e della sua prosperità: caduceo, globo, corno dell'abbondanza. Sulla terza faccia l'imperatore Augusto per l'occasione vestito come grande pontefice, sta sacrificando un toro. Quanto alla quarta faccia è tutta riservata al protettore dell'imperatore, il dio Apollo, riconoscibile per i suoi abituali attributi: treppiedi, grifone e citara. Eseguito senza dubbio in Italia, forse nella stessa Roma, l'altare ella Gens Augustea è una delle più antiche testimonianze archeologiche relative al culto imperiale. L'opera risale alla fine del I secolo a. C. - I secolo d. C. E' conservata al Museo del Bardo.

 

A sinistra: Particolare di Sarcofago

A destra: Sarcofago con scene di teatranti