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Percorso : HOME > Africa agostiniana > Cartagine > Museo del Bardo > Visita > Reperti > La StatuariaCARTAGINE: IL MUSEO DEL BARDO
LA STATUARIA ROMANA DEL MUSEO DEL BARDO
A sinistra: Ritratto di P. Aelius Adrianus. Adriano (117-138 d. C.) successore di Traiano, di cui era figlio adottivo, fu il terzo imperatore romano della dinastia degli Antonini. Viaggiatore infaticabile, percorse tutto l'impero e anche l'Africa che visitò nel 128 d. C.
A destra: Busto in marmo della dea Afrodite. Nonostante il pessimo stato di conservazione l'opera rivela la maestria dell'artista nell'efficacia dello sguardo e dell'espressione. Risale al 120 d. C.
A sinistra: Ritratto di Settimio Severo nato a Leptis Magna. Fu un brillante imperatore (193-211 d. C.): il ritratto presenta diversi simboli. Sopra i capelli le quattro meches ricordano l'iconografia di Giove-Serapide una divinità molto cara all'imperatore africano. Il reperto si trova nella Sala 7
Al centro: Statuetta che raffigura una pecora dalle corna arrotolate a spirale. Il reperto si trova nella Sala 29: proviene da Cartagine
A destra: Statua ritratto di un personaggio che sembra sia Ercole in base agli attribuiti riconoscibili. Anziano, il corpo virile, il defunto è vestito con una tunica piegata su cui è gettata una pelle di leone come un cappuccio. Con la sinistra impugna una clava: con la destra tiene delle spighe e dei covoni. Sono attribuiti che significano la forza e l'energia di Ercole che supera ogni cosa, anche Cerbero, il cane ai suoi piedi, che è il guardiano del regno dei morti. Risale al III secolo a. C.
A sinistra: Testa di pecora. Il reperto si trova nella Sala 29: proviene da Cartagine
Al centro: Statuetta in marmo che raffigura Nettuno seduto. Il dio tiene nella sua mano un delfino. Il reperto è conservato nella Sala 14 e proviene dalla città di Cartagine.
A destra: Palo ermaico che regge una testa di libico, scolpita in pietra scistica nera. Proviene da Cartagine e risale al II secolo a. C. E' conservato al Museo del Bardo.
A sinistra: Capitello istoriato che raffigura il capo di un grifone. Il reperto risale al I secolo a. C.
A destra: Frammento di vaso marmoreo con una bella decorazione che raffigura Diana e Apollo. Un terzo personaggio si trova ai loro piedi: potrebbe essere Marysas. Il reperto è esposto nella Sala 14
A sinistra: Grosso cratere che ha molte somiglianze con il vaso Borghese conservato al Louvre. Presenta una scena dionisiaca con la presenza del Dio giovane e dal torace nudo che tiene in mano un tirso e con l'altra si allunga verso la sua sposa Arianna. Attorno alla coppia divina, dei satiri e delle menadi si muovono in una danza orgiastica.
A destra: Ritratto di Marco Aurelio Antonino. Marco Aurelio fu imperatore romano (161-180 d. C.) che ebbe fra i suoi precettori il suo amico Frontone da Cirta, l'attuale Costantina. Marco Aurelio è senz'altro l'imperatore più istruito che l'impero abbia mai avuto. L'opera proviene da Cartagine.
A sinistra: Cartagine romana: Giove-Serapide
Al centro: Statua di Giunone con la testa abbellita da un diadema coperta da un velo. Proviene da Cartagine. E' conservata al Museo del Bardo.
A destra: Statua in marmo che raffigura la dea Venere nuda, mentre piega le ginocchia in un gesto per nascondere le sue parti intime. Al suo braccio sinistro c'è un braccialetto. Questa statua rappresenta una copia romana della Venere di Cnido, opera eseguita da Prassitele. Proviene da Cartagine e risale al II secolo d. C.
A sinistra: Statua in marmo che raffigura il torace di un efebo, sicuramente una imitazione di Diadumene di Policleto. Proviene da Cartagine ed è conservato al Museo del Bardo.
Al centro: Applique murale in stucco che raffigura una testa di donna, probabilmente la dea Venere. L'opera risale al II secolo d. C. Proviene da Cartagine ed è conservato al Museo del Bardo.
A destra: Statua colossale dell'imperatrice Faustina II, moglie dell'imperatore Marco Aurelio e figlia di Antonino. Proviene da Cartagine ed è conservato al Museo del Bardo.
A sinistra: Statua dell'imperatrice Giulia Domina, seconda moglie dell'imperatore Settimio Severo, madre di Caracalla e Geta. Di origine siriana, figlia di un gran sacerdote di Emeso. Giulia Domina aveva una intelligenza e una cultura notevole. Qui ella è rappresentata sotto le forme di una musa con una capigliatura composta da mèches ondulate.
Al centro: Statua di Venere pudica. Nuda a metà, tiene con una mano un panno con cui cerca di coprire il petto. Venere un grande pudore. Il delfino ai suoi piedi ricorda la sua origine marina. Risale al III secolo d. C. ed è stata scoperta a Cartagine
Al centro: Statua di Iside, vestita e con sulla testa un diadema, che porta un disco, il suo tipico attributo. Di origini orientali, egiziane in particolare, questa dea fu adottata dai Romani. E' stata scoperta a Cartagine.
A destra: Hermes di Dioniso sotto forma di colonna. Barbuto, baffuto, dalla capigliatura abbondante, il dio è presentato in una attitudine nascosta. In carattere greco si nota sulla colonna la firma dello scultore, un certo Boethos Calchedonios. Il reperto risale alla metà del II secolo a. C.
A sinistra: Statua di P. Aelius Adriano. Adriano (117-138) fu il terzo imperatore della dinastia degli Antonini. Divinizzato e reso un eroe sotto le sembianze di Marte, porta un vestito di porpora, attributo del potere imperiale, o anche semplicemente, il paludamentum, un mantello do colore rosso gettato sulla sua spalla.. E' stata scoperta a Cartagine e risale al II secolo d. C.
Al centro: Statua acefala di donna, che dovrebbe corrispondere alla dea Cerere, poichè tiene in mano delle spighe e dei papaveri, che sono suoi caratteristici attributi. E' stata scoperta a Cartagine, nella zona vicino al teatro e risale al II secolo d. C.
A destra: Questo dorso dalle armoniose proporzioni è certamente una copia romana del Doriforo dello scultore greco Policleto. E' stata scoperta a Cartagine, nella zona vicino al teatro.
A sinistra: Bacco ubriaco sostenuto da un Sileno che ha un'apparenza quasi scimmiesca. Questo genere di statua ha il suo equivalente nell'arte ellenistica. E' stata scoperta a Cartagine e data agli inizi del III secolo d. C.
A destra: Statua di Giove capitolino seduto in trono. Senz'altro la divinità aveva in mano qualche scettro o qualche altro oggetto: in effetti, il gesto ampio della sua mano ricorda la posizione tipica riservata a Zeus olimpico mentre brandisce la folgore. E' stata scoperta a Cartagine e data agli inizi del III secolo d. C.
A sinistra: Statua che raffigura Venere pudica.
Al centro: Ercole con la pelle del leone nemeo.
A destra: Statua del dio Giove-Serapide con la testa coronata. L'opera proviene da Cartagine. E' conservata al Museo del Bardo
A sinistra: Questo ritratto è stato attribuito a Gordiano I (13 marzo-20 aprile 238 d. C.) proconsole d'Africa e poi imperatore per qualche giorno in seguito alla rivolta di Thysdrus nel 238. Altri lo attribuiscono a un prete di Cartagine. L'opera proviene da Cartagine.
Al centro: Pilone ermaico che regge una testa di negra scolpita in pietra di scisti nera. L'opera proviene da Cartagine ed attribuita al II secolo d. C.
A destra: Capitello istoriato che raffigura il viso di un giovane. L'opera risale al I secolo a. C.