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CICLo AGOSTINIANo di Fiorentino Vilasco a Cassago

I Patroni di Cassago, Giacomo, Brigida Vergine ed Agostino, nella chiesa parrocchiale di Cassago Brianza

I Patroni di Cassago, Giacomo, Brigida Vergine ed Agostino

 

 

FIORENTINO VILASCO

1954

Cappella di S. Agostino nella Chiesa parrocchiale di Cassago Brianza

 

I Patroni di Cassago, Giacomo, Brigida Vergine ed Agostino

 

 

 

La pittura si trova nel catino del corpo centrale dell'edificio e raffigura i santi Patroni di Cassago. Agostino compare a destra in abiti vescovili, ha un aspetto molto giovanile e tiene in mano il bastone pastorale. L'espressione degli occhi del suo viso è trasecolata, quasi fosse in estasi a parlare con Dio.

 

Un brano del Chronicon della parrocchia di Cassago, afferma che nel 1630 questo paese rimase indenne dal contagio della peste. Ciò fu attribuito alla intercessione di sant'Agostino. Per questo motivo il popolo lo proclamò suo Patrono e a partire dal 1631 decise di celebrarne la festa ogni anno.

Il testo recita: "Et cum moris christiani sit memoriam habere beneficiorum acceptorum, illaque attribuere alicui Sancto protectori, ideo Communitas ista Casagi non immemor tantae gratiae ultra predictos, ut supra Patronos, adjungit sibi et supplicat auxilium beatissimi AUGUSTINI Pontificis Hipon. et Doctoris Sanctae Ecclesiae eximii; eoque magis cum memoriae proditum sit ipsum Sanctum patrios lares habitasse."

Per questo motivo dal 1631 si celebra annualmente la festa di sant'Agostino, Patrono del paese. Già nel Seicento Federigo Borromeo, vescovo cardinale di Milano (1595-1631), afferma che a Cassago si conservavano vestigia di antichità. Ne parlò anche il Mommsen citando una iscrizione dedicata a MARILLA e poi ancora Carlo Sangalli e mons. Luigi Biraghi. Fra gli storici ne hanno parlano Petrarca, Tristano Calchi, Giuseppe Ripamonti, Alessandro Manzoni, dom Morin, don Rinaldo Beretta, Othmar Perler, Filippo Meda, Pasquale Cattaneo soprattutto in merito al soggiorno di S. Agostino a Cassago.

Nel 1700 fu costruita una cappella dedicata al santo nella chiesa parrocchiale. Dal 1800 è nota una devozione popolare che si è sviluppata presso la fontana di sant'Agostino. Nel 1967 nasce l'Associazione storico-culturale S. Agostino che valorizza la tradizione agostiniana con pubblicazioni, mostre, convegni.

Nel 1986 fu allestito un parco storico-archeologico dove è stato eretto un monumento in onore di Agostino e Monica, opera del Maestro Enrico Manfrini. Presso la sede-museo dell'Associazione S. Agostino è stata allestita una raccolta delle testimonianze agostiniane di Cassago.

Cassago Brianza, l'antico rus Cassiciacum di sant'Agostino, è oggi una verde località nel centro della Brianza. Abitato da tribù galliche, il paese ha conosciuto la presenza romana e, nel medioevo, di quella longobarda e di monaci, che fondarono la chiesa di S. Brigida d'Irlanda.

Le antichità archeologiche cassaghesi, galliche e romane, erano note già a partire del tardo Cinquecento, ma è soprattutto nel XX secolo che scavi e scoperte occasionali hanno rivelato la storia trimillenaria di questo paese che ospitò sant'Agostino. I reperti archeologici più antichi (macroliti e microliti) datano al neolitico e indicano il passaggio o stanziamenti sporadici di uomini capaci di lavorare la selce. All'età finale di La Tène risalgono insediamenti stabili soprattutto in località Pieguzza dove era probabilmente attiva una fucina per la lavorazione del ferro. La Pieguzza ha restituito abbondante materiale, soprattutto ceramiche, fibule, armille, coltelli. A partire dal II secolo a. C. Roma riuscì ad imporre il suo dominio sulle regioni al di là del Po e prese possesso di gran parte delle aree collinari e montane a nord di Milano e anche lo stanziamento gallo-celtico di Cassago fu assorbito nell'orbita di influenza romana: lo testimoniano la tomba del Crotto e i rinvenimenti alla Pieguzza, dove ai manufatti lateniani si sovrappongono le ceramiche della età repubblicana e imperiale. Al III-II secolo a. C. sono da ascrivere le tombe del Crotto e di via San Marco.

Dal I secolo a. C. è certa la presenza di un abitato romano, documentato ininterrottamente fino al V-VI secolo d. C. quando il paese subì l'invasione dei longobardi. La scoperta di due cisterne romane in località Pieguzza indica l'esistenza nelle sue vicinanze di una villa rustica di buon livello, a cui l'acqua veniva condotta con tubature in ceramica. Questa villa forse sorgeva a Cassago, dove sono state scoperte lapidi, iscrizioni, tombe e materiale architettonico romano di età imperiale. A questo lungo periodo si riferiscono ceramiche di stile raffinato, oggetti, iscrizioni e tombe che testimoniano una presenza continua e duratura di un abitato di buona condizione signorile.