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CICLo AGOSTINIANo a Douarnenez

Il battesimo di sant'Agostino a Milano

Il battesimo di sant'Agostino a Milano

 

 

J. e H. MAUMEJEAN   

1930

Douarnenez, chiesa del Sacro Cuore

 

Il battesimo di sant'Agostino a Milano

 

 

 

Milano fu la tappa decisiva della conversione di Agostino. Qui ebbe l'opportunità di ascoltare i sermoni di Ambrogio che teneva regolarmente in cattedrale, ma se le sue parole si scolpivano nel cuore di Agostino, fu la frequentazione con un anziano sacerdote, san Simpliciano, che aveva preparato Ambrogio all'episcopato, a dargli l'ispirazione giusta; il quale con fine intuito lo indirizzò a leggere i neoplatonici, perché i loro scritti suggerivano "in tutti i modi l'idea di Dio e del suo Verbo". Un successivo incontro con sant'Ambrogio, procuratogli dalla madre, segnò un altro passo verso il battesimo; fu convinto da Monica a seguire il consiglio dell'apostolo Paolo, sulla castità perfetta, che lo convinse pure a lasciare la moglie, la quale secondo la legge romana, essendo di classe inferiore, era praticamente una concubina, rimandandola in Africa e tenendo presso di sé il figlio Adeodato (ci riesce difficile ai nostri tempi comprendere questi atteggiamenti, così usuali per allora).

A casa di un amico Ponticiano, questi gli aveva parlato della vita casta dei monaci e di sant'Antonio abate, dandogli anche il libro delle Lettere di san Paolo; ritornato a casa sua, Agostino disorientato si appartò nel giardino, dando sfogo ad un pianto angosciato e mentre piangeva, avvertì una voce che gli diceva "Tolle, lege, tolle, lege" (prendi e leggi), per cui aprì a caso il libro delle Lettere di san Paolo e lesse un brano: "Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e licenze, non in contese e gelosie. Rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non seguite la carne nei suoi desideri" (Rom. 13, 13-14).

Dopo qualche settimana ancora d'insegnamento di retorica, Agostino lasciò tutto, ritirandosi insieme alla madre, il figlio ed alcuni amici, ad una trentina di km. da Milano, a Cassiciaco, l'attuale Cassago Brianza, in meditazione e in conversazioni filosofiche e spirituali; volle sempre presente la madre, perché partecipasse con le sue parole sapienti.

Era venuta intanto la primavera; al principio della quaresima, Agostino ritornò dunque a Milano, con Alipio e Adeodato, per ottenere l'iscrizione tra i competentes, i catecumeni cioè ritenuti maturi che avrebbero ottenuto il battesimo per la Pasqua successiva. A Milano partecipò con il vescovo Ambrogio a una preparazione specifica al Battesimo, che Agostino seguì con il figlio Adeodato e l'amico Alipio. E nella notte sul 25 aprile 387, giorno di Pasqua, egli otteneva il lavacro rigeneratore, per mezzo di Ambrogio. Agostino ricevette il battesimo insieme all'amico Alipio che era stato convertito dalle prediche di S. Ambrogio, e ad Adeodato, figlio dello stesso Agostino, natogli mentre era ancora filosofo pagano.

 

La chiesa del Sacro Cuore a Douarnenez venne costruita in stile neo gotico nel 1875 sull'area dove sorgeva quella di Ploaré. Alcune centinaia di vetrate ornano la chiesa e per la maggior parte sono state realizzate tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. I temi che sono stati sviluppati sono assai vari e raffigurano scene bibliche con protagonisti gli evangelisti, gli apostoli, i profeti e santi. Tra i vari episodi narrati si scoprono le scene dell'Assunzione della Vergine, della Ascensione di Cristo, dell'Incoronazione di Maria e della Resurrezione. Queste scene si trovano su grandi finestre dei bracci del transetto.

Altre vetrate sono simboliche allusioni alla storia bretone con la rievocazione della vita di sant'Anna, di san Corentin o ancora di episodi della storia della città con le raffigurazioni della chiesa di Saint-Herlé de Ploaré, l'île Tristan o ancora Michel Le Nobletz.

Fra i santi celebrati nelle vetrate scopriamo anche la figura di sant'Agostino.

La realizzazione di queste vetrate è stata affidata a diverse botteghe artigiane. Gli atelier Florence di Tours hanno portato a termine le due grandi vetrate del transetto nel 1901, mentre quelli della navata centrale provengono dalle botteghe J. e H. Mauméjean e risalgono al 1930.