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CICLI AGOSTINIANI: Dublino

Agostino parte per Roma e abbandona sua madre a Cartagine

Agostino parte per Roma e abbandona sua madre a Cartagine

 

 

HARRY CLARKE

1925-1930

Dublino, chiesa di sant'Agostino

 

Agostino parte per Roma e abbandona sua madre a Cartagine

 

 

 

 

La scena vede in pri,o paino Monica che leva le braccia al cielo quasi ad invocare l'aiuto divino verso il figlio che gli procura solo disperazione.

Sulle onde di un mare agitato la barca che porta Agostino verso Roma veleggia gonfia della spinta del vento.

La partenza per Roma non fu effetto di una decisione subitanea. Basterebbe, a provarlo, il fatto che la partenza avvenne a insaputa anche di Romaniano: ciò significa che Agostino doveva aver cominciato a mettere insieme il denaro per il viaggio. E anche l'invio del libro a Iorio si spiega con il naturale desiderio di farsi conoscere nella città in cui voleva stabilirsi. La tragedia vera fu quella di Monica. Ella doveva aver raggiunto il figlio a Cartagine supplicandolo perchè rimanesse.

E' notevole che, nel raccontarci questo episodio, Agostino non nomini né la sua compagna né il figliolo. Ma allora egli doveva sentire quale rischiosa avventura stesse tentando, per poter prendere una decisione così grave, come quella di trasferirsi a Roma con la madre, che, probabilmente, non si curava troppo della sua quasi-nuora.

Ingannando la madre Monica Agostino parte di nascosto per Roma.

 

Fu dunque per la tua azione verso di me che mi lasciai indurre a raggiungere Roma e a insegnare piuttosto là ciò che insegnavo a Cartagine. Non tralascerò di confessarti cosa m'indusse a tanto, perché anche in questa circostanza si deve riconoscere e proclamare l'occulta profondità e l'indefettibile presenza della tua misericordia verso di noi. A raggiungere Roma non fui spinto dalle promesse di più alti guadagni e di un più alto rango, fattemi dagli amici che mi sollecitavano a quel passo, sebbene anche questi miraggi attirassero allora il mio spirito. La ragione prima e quasi l'unica fu un'altra. Sentivo dire che laggiù i giovani studenti erano più quieti e placati dalla coercizione di una disciplina meglio regolata; perciò non si precipitavano alla rinfusa e sfrontatamente nelle scuole di un maestro diverso dal proprio, ma non vi sono affatto ammessi senza il suo consenso. Invece a Cartagine l'eccessiva libertà degli scolari è indecorosa e sregolata. Irrompono sfacciatamente nelle scuole e col volto, quasi, di una furia vi sconvolgono l'ordine instaurato da ogni maestro fra i discepoli e commettono un buon numero di ribalderie incredibilmente sciocche.

AGOSTINO, Confessioni 5, 8, 14

 

Mia madre pianse atrocemente per la mia partenza. Mi seguì fino al mare, quando mi strinse violentemente, nella speranza di dissuadermi dal viaggio o di proseguire con me, la ingannai, finsi di non voler lasciare solo un amico, che attendeva il sorgere del vento per salpare. Mentii a mia madre, a quella madre, eppure scampai, perché la tua misericordia mi perdonò anche questa colpa ... però si rifiutò di tornare indietro senza di me, e faticai a persuaderla di passare la notte nell'interno della chiesuola dedicata a san Cipriano, che sorgeva vicinissima alla nostra nave. Quella notte stessa io partivo clandestinamente, mentre essa rimaneva a pregare e a piangere. La riva scomparve al nostro sguardo la stessa mattina in cui ella folle di dolore riempiva le tue orecchie di lamenti e gemiti.

AGOSTINO, Confessioni 5, 8, 15

 

 

Harry Clarke

Nasce a Dublino nel 1889. Sua madre, Brigid MacGonigle, ne incoraggiò la sensibilità artistica, mentre suo padre, Joshua Clarke, gestiva un'attività legata alla produzione del vetro macchiato. Alla morte del padre nel 1921, Clarke subentrò nella direzione dello studio di lavorazione del vetro macchiato e cominciò a realizzare vetri molto curati. W.B. Yeats nel 1924 affermò che "ora il migliore vetro che si conosca al mondo è prodotto da Harry Clarke".

Clarke affrontò anche nel disegno tessile, ma, oltre che per i vetri macchiati, è universalmente noto per le sue eccezionali illustrazioni. Prima della sua morte nel 1931, Clarke realizzò una serie bellissima di illustrazioni, di cui le più preziose e d'effetto sono quelle in bianco e nero.