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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Novecento > DimmelCICLo AGOSTINIANo di Peter Dimmel a Ried
Battesimo di sant'Agostino
PETER DIMMEL
1987
Porta di sant'Agostino nella parrocchiale di Ried
Battesimo di sant'Agostino
La scena del battesimo ricorre frequentemente nella iconografia agostiniana. Nella ideazione di Leitner essa si svolge all'ambra della palma che segna con naturalezza la narrazione dei vari episodi. Tre sono i personaggi: Agostino, Monica e il vescovo Ambrogio. E' una scena semplificata rispetto ai modelli tradizionali ma non meno suggestiva.
Agostino è inginocchiato con le mani giunte sul petto nudo, ha una folta barba ed aspetta con umiltà che il vescovo Ambrogio gli versi l'acqua purificatrice sopra il capo. Monica sulla sinistra osserva con trepidazione la scena, ha il capo velato e in mano regge un asciugamano pronta a gettarlo sul capo del figlio. Ambrogio, la cui figura più delle altre esprime con la torsione del corpo un movimento, con la mano destra è in atto di versare dell'acqua sul capo di Agostino. Ambrogio, che battezzò Agostino tra la notte del 24 e il 25 aprile del 387 a Milano, esprime una forte tensione spirituale con quel viso spinto in avanti, teso a guadagnare alla Chiesa di Milano un uomo come Agostino dalle qualità straordinarie.
Giunto il momento in cui dovevo dare il mio nome per il battesimo, lasciammo la campagna e facemmo ritorno a Milano. Alipio volle rinascere anch'egli in te con me. Era già rivestito dell'umiltà conveniente ai tuoi sacramenti e dominava così saldamente il proprio corpo, da calpestare il suolo italico ghiacciato a piedi nudi, il che richiede un coraggio non comune. Prendemmo con noi anche il giovane Adeodato, nato dalla mia carne e frutto del mio peccato. Tu l'avevi ben fatto. Era appena quindicenne e superava per intelligenza molti importanti e dotti personaggi.
AGOSTINO, Confessioni 9, 6, 14