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CICLo AGOSTINIANo di Huguet a Barcellona

Agostino narra ai suoi amici l'azione di Dio sulla vita passata di Jaime Huguet al Museo di Arte Catalana a Barcellona

Agostino narra ai suoi amici l'azione di Dio

 

 

JAIME HUGUET

1486

Museo di Arte Catalana a Barcellona

 

Agostino narra ai suoi amici l'azione di Dio sulla vita passata

 

 

 

Questa composizione è unica nella iconografia agostiniana: il soggetto non è del tutto chiaro. Potrebbe essere Agostino che discute con i dottori, ma qualcun altro ha proposto la scena della conversione a causa dei raggi che da sinistra (in alto) scendono verso il suo capo. In quest'ultimo caso tuttavia ci si aspetterebbe un fico, che non compare.

In realtà qui Agostino è già convertito, ma indossa ancora vestiti laici. L'aureola e i raggi starebbero a indicare che sta parlando sotto ispirazione divina e l'indice alzato con il libro aperto in mano mostrano che sta trasmettendo tale messaggio. Si può leggere sulle pagine del libro aperto l'inizio del Salmo 24: Agostino a Cassiciacum commentò il Salmo 4, alla morte di Monica il 113. Il Salmo 24 si canta per i defunti: è dunque il giovane Agostino che qui vediamo, che sta confessando ai suoi amici i peccati passati e la forza dell'azione di Dio nei suoi confronti. Un episodio simile nella Pala di Bruges.

 

Chiusi allora il libro tenendoci un dito o non so che cos'altro come segno, e ormai rasserenato in volto lo mostrai ad Alipio. Ma in questo stesso modo lui mostrò quello che succedeva a lui - a mia insaputa. Volle vedere che cosa leggevo: glielo mostrai, e lui portò la sua attenzione anche sul seguito di quello che avevo letto io. Io lo ignoravo, ma quel passo proseguiva: E accogliete chi è incerto nella fede. Lo riferì a se stesso, e me lo disse. L'esortazione lo incoraggiò nel suo proponimento, buono e quanto mai rispondente al suo modo di vivere, per cui già era da tempo ben più avanti di me. E senza tormento, senza esitazione mi seguì. Subito entriamo da mia madre, le parliamo: grande gioia per lei.

Le raccontiamo come sia accaduto: esultanza e trionfo. Benediceva te, che puoi fare ben oltre ciò che noi chiediamo e comprendiamo. Perché riguardo a me si vedeva concesso molto di più di quello che chiedeva tutto il suo povero piangere sommesso. Infatti avevi convertito a te il mio essere al punto che non cercavo più moglie né tenevo più ad alcuna speranza del mondo, posando ormai su quel metro di fede sul quale tanti anni prima mi avevi in sogno rivelato a lei. E convertisti il suo dolore in gioia molto più grande di quanto sperava, e molto più cara e più pura di quella che attendeva dai nipoti del mio sangue.

AGOSTINO, Confessioni 8, 12, 30