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CICLo AGOSTINIANo di Huguet a Barcellona

Agostino incontra il Bambino Gesù su una spiaggia di Jaime Huguet al Museo di Arte Catalana a Barcellona

Agostino incontra Gesù su una spiaggia

 

 

JAIME HUGUET

1486

Museo di Arte Catalana a Barcellona

 

Agostino incontra il Bambino Gesù su una spiaggia

 

 

 

La figura di Agostino che si tende a interrogare il Bambino Gesù è alquanto significativa: il santo appare simile a quello che appare negli altri quadri così come i personaggi che lo accompagnano. Alla fine del XV secolo la leggenda del Bambino Gesù che rivela ad Agostino la follia umana di voler comprendere il mistero della Trinità fu introdotta nelle Vite illustrate ed ebbe larga fortuna.

Essa si affiancò e in parte sostituì le leggende medioevali relative ai miracoli del santo. Questo pannello è attribuito a Raphael Vergos: il Bambin Gesù è riconoscibile per l'aureola e si trova su una argine sinuoso. Sopra lui due religiosi passeggiano in lontananza su una rupe davanti a una chiesa. Il bordo sinistro della tavola è stata probabilmente troncata poiché manca parte della mano del Bambino.

 

Questa leggenda è stata studiata da L. Pillion in La Légende de s. Jérome in Gazette des Beaux-Arts del 1908. L'episodio che godrà di molta fortuna nella iconografia agostiniana riprende un testo della Lettera apocrifa a Cirillo che avrebbe scritto lo stesso Agostino. In un passo Agostino ricorda una rivelazione divina con queste parole: "Augustine, Augustine, quid quaeris ? Putasne brevi immittere vasculo mare totum ?".

Questa leggenda si troverebbe forse già nel XIII secolo, sotto forma di exemplum, in uno scritto di Cesare d'Heisterbach (cfr. H. I. Marrou, Saint Augustin et l'ange, une légende médioévale, in l'Homme devant Dieu, Mélanges offerts au P. de Lubac, II, 1964, 137-149).

Questa leggenda sulla Trinità soppiantò ben presto la leggenda della Vedova che trattava dello stesso argomento della Trinità. L'origine di questa tematica iconografica non proverrebbe dunque dalla agiografia medioevale quanto piuttosto dalla predicazione. P. Antonio Iturbe Saìz ha a sua volta proposto una possibile ricostruzione della sua origine: nel secolo XIII si scrivevano "exempla" per i predicatori e in uno di questi apparve questa leggenda applicata a un professore di scolastica di Parigi con un fine chiaramente morale: criticare la alterigia e la superbia dei teologi.

Ma come poi tutto ciò fu collegato ad Agostino ? Due possono essere le spiegazioni: primo che necessitava un protagonista alla storia stessa e Agostino era l'uomo adatto in quanto era considerato un sommo teologo. La seconda spiegazione sta nella diffusione del testo di un apocrifo in cui san Gerolamo (come è stato anticipato all'inizio) discute con Agostino sulle capacità umane di comprendere il mistero divino. In ogni caso la prima volta che si incontra questa leggenda applicata ad Agostino corre nell'anno 1263. In margine va ricordata la disputa sul luogo dove si sarebbe svolto l'incontro tra Agostino e Gesù Bambino: sulla spiaggia di Civitavecchia o di Ippona ? Gli Eremitani e i Canonici si batterono a lungo sul tema, soprattutto perché ciascuno sosteneva che Agostino era stato il vero fondatore del loro Ordine religioso.