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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Quattrocento > VercelliCICLo AGOSTINIANo in san Marco a Vercelli
Nascita e infanzia di Agostino
MAESTRO LOMBARDO
1470-1480
Vercelli, chiesa di san Marco
Nascita di Agostino
L'affresco che dipinge la nascita di Agostino mostra il fanciullo in fasce con i genitori. Agostino nacque di domenica il giorno 13 novembre del 354, come lui stesso testimonia nel De beata Vita, un libro dei Dialoghi che scrisse a Cassiciaco, l'odierna Cassago Brianza, nella villa dell'amico Verecondo.
Era figlio, forse primogenito, di un modesto proprietario terriero e consigliere municipale di Tagaste nella provincia romana della Numidia. Suoi genitori furono Patrizio e da Monica. Se, come qualche supposizione lascia supporre, fu africano di razza oltre che di nascita, fu certamente romano di lingua, di cultura, di cuore.
Regnava in quell'anno Costanzo II, dal 353 unico padrone dell'Impero: quando nasceva Agostino l'imperatore faceva giustiziare a Pola un Cesare, precisamente Gallo suo cugino e nipote di Costantino Magno. A Roma il papa era Liberio, poi santificato, edificatore della chiesa di santa Maria Maggiore, che nel 355 verrà esiliato dall'imperatore in Tracia per non aver voluto condannare Atanasio.
Agostino nacque nella provincia d'Africa, nella città di Tagaste, da genitori dell'ordine dei curiali, di onesta condizione e cristiani.
POSSIDIO, Gesta Augustini 1, 1
E tuttavia consentimi di parlare davanti alla tua misericordia: sono terra e cenere, eppure consentimi di parlare - perché è alla tua misericordia che parlo, non a un uomo, che riderebbe di me. Anche tu forse ridi di me, ma se ti volgerai a guardarmi avrai pietà. Perché in fondo altro non voglio dire se non che io non so da dove son venuto - qui, in questa vita mortale dico, o morte vitale. Non lo so. E mi accolsero i conforti della tua compassione, per quanto ho appreso dai genitori della mia carne, che tu hai formato nel tempo da lui, in lei: non ne ho memoria, io. Mi accolsero dunque i conforti del latte umano: ma non erano mia madre o le mie balie a riempirsi da sé le poppe - eri tu che per mezzo loro nutrivi la mia infanzia secondo la regola che hai stabilito e le risorse che hai disposto sin nel fondo delle cose.
E anche per tua volontà era dato a me di non voler di più di quanto davi, e a quelle che mi nutrivano di voler dare a me ciò che tu davi loro: perché era nell'ordine delle cose il desiderio che avevano di darmi ciò che avevano in abbondanza da te. Era un bene per loro il bene che da loro traevo, e che non da loro, ma per loro mezzo era fatto. Perché da te vengono tutti i beni, Dio, dal mio Dio mi viene tutta intera la salute. E me ne sono accorto poi, quando hai cominciato a gridarmelo proprio attraverso queste tue elargizioni, interiori ed esterne. Sì, perché tutto quello che sapevo fare allora era succhiare e godermi in pace i piaceri o piangere dei fastidi della mia carne, niente altro.
Poi cominciai anche a sorridere, dapprima nel sonno, più tardi da sveglio. Così almeno mi dissero, e io ci credo, perché è quello che vediamo negli altri bambini: io di tutto questo non ho memoria.
AGOSTINO, Confessioni, 6, 7-8
Il tredici novembre ricorreva il mio compleanno.
AGOSTINO, De Beata Vita 1, 6
L'illustre dottore S. Agostino nacque in Africa, a Cartagine, da nobile famiglia, suo padre si chiamava Patrizio e sua madre Monica.
JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea