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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Seicento > AlmagroCICLo AGOSTINIANo ad Almagro
La chiesa di sant'Agostino ad Almagro
SCUOLA DI ZURBARAN
1640-1660
Almagro, chiesa di sant'Agostino
Episodi della vita di sant'Agostino
Nella piazza principale o Plaza Mayor di Almagro, città reale, è possibile vedere la chiesa di S. Agostino, oggi sconsacrata, che in origine era un edificio collegato ad un convento agostiniano che godeva del patronato della famiglia Figueroa. Nel suo testamento l'ultimo discendente della famiglia Figueroa aveva disposto che l'ingente patrimonio fosse utilizzato per la costruzione di un convento di monaci agostiniani. Nel 1635 fu concesso il permesso costruire il monastero utilizzando la casa dei Figueroa, dove poi venne edificata anche la chiesa. I chiostri vennero completati nel 1719.
All'interno della chiesa, ora sconsacrata e utilizzata come sala espositiva, si possono ammirare le bellissime architetture barocche. Bellissimo ancora oggi si presenta il suo frontone, la bella cupola e il suo altare maggiore. Ogni parte dell'edificio si presenta con splendide decorazioni: nella navata centrale si possono ammirare bellissimi affreschi, che descrivono scene agostiniane. Non mancano preziosismi barocchi come statue di angioletti e santi di ottima fattura.
Di tutto il complesso originale resta solo la chiesa, la cui pianta segue la tradizionale impostazione gesuita, che prevede una sola sala navata, coperta con volta a botte con archi e lunette in cui le finestre sono aperte. Il coro si trova separato dalla navata da un arco a tutto sesto con balaustra in legno. La decorazione, che viene attribuita alla Scuola di Zurbaran, è ricchissima secondo il gusto del tardo barocco. Tutte le pareti interne sono decorate con affreschi che coprono le volte e le cupole della crociera secondo un programma iconografico che privilegi i temi del Santissimo Sacramento, di sant'Agostino e della Vergine.
All'esterno, la facciata è concepita come un grande rettangolo, fiancheggiato da lesene e sormontato da un timpano, con torri quadrate laterali. Lungo l'asse di simmetria si apre una finestra che illumina il coro. La facciata è stata concepita come una pala d'altare, con due colonne, dalla decorazione manierista. Nel secondo corpo sormontato da un frontone, si notano due angeli che reggono la Custodia del Santissimo Sacramento, a cui era intitolato il convento.
Con la confisca di Mendizabal XIX secolo, il convento fu venduto e passò a privati che lo demolirono. Gli abitanti di Almagro non vollero che venisse abbattuta la chiesa e la Municipalità ne acquistò l'edificio. Questa scelta ha permesso di salvare molti quadri, anche se durante la guerra civile, la pala d'altare barocca venne distrutta. L'edificio è stato teatro di numerosi eventi culturali e storici, tra i quali comprendono la celebrazione nel 1978 della costituzione dell'ente autonomo castigliano-Manchego.
Gli elementi decorativi presenti nelle pitture hanno il compito di creare un clima tale da assicurare ai fedeli l'idea di essere in un luogo sovrumano quindi innaturale. Questo risultato è ottenuto utilizzando volte e lunette dipinte a colori vivaci, un numero generoso di grottesche, architetture fittizie, foglie d'acanto, fiori, frutti, uccelli, drappeggi, fiocchi e nappe, vasi. I simboli utilizzati copiosamente derivano dal Concilio di Trento, ma sono anche propri dell'Ordine Agostiniano, che li ha utilizzati nelle facciate delle chiese e sugli altari. La tendenza ad esprimere la teologia patristica e agostiniana è evidente in questa chiesa con la presenza nei dipinti della cupola di immagini che includono il Calice, il pesce, l'ancora, la colomba e l'Agnello Mistico. Il complesso apparato simbolico riporta alla chiesa paleocristiana, che viene evocata da un discorso teologico sofisticato che sottintende la speranza della salvezza. Il progetto iconografico è stato realizzato proponendo il sacrificio di Cristo (l'Agnello Mistico) e l'Eucaristia (rappresentata dal Calice, il pesce e colomba). Sono presenti anche molti riferimenti allegorici alla Vergine, soprattutto nelle volte del coro. Le scene narrative che appaiono in queste volte hanno lo scopo di presentare la "Bibbia pauperum", sermoni permanenti e grafici, che cercano di ricordare ai fedeli delle storie che hanno sentito più e più volte nelle cerimonie religiose. Si possono anche vedere numerose "vite dei santi", tra i quali quella di sant'Agostino, che si articola in diverse scene fra cui la Visione di Agostino, la lavanda dei piedi del Cristo pellegrino, sant'Agostino che riceve la rivelazione del Santissimo Sacramento. sant'Agostino che predica, che combattere gli eretici, e altro ancora. Questa chiesa offre caratteristiche artistiche, soprattutto all'interno, molto speciali e uniche nell'orizzonte del patrimonio artistico dei conventi di Castilla-La Mancha.