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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Seicento > AlmagroCICLo AGOSTINIANo ad Almagro
Sant'Agostino riceve la rivelazione del Santissimo Sacramento
SCUOLA DI ZURBARAN
1640-1660
Almagro, chiesa di sant'Agostino
Sant'Agostino riceve la rivelazione del Santissimo Sacramento
La scena qui descritta non è comune nella iconografia agostiniana e la sua presenza va certamente collegata alla dedicazione del convento agostiniano di Almagro al Santissimo Sacramento. Su questo tema Agostino produsse notevoli osservazioni.
L'Eucaristia, con la forza di quanto ripresenta - la più radicale e potente espressione dell'amore di Dio nell'auto-offerta di Gesù, il Figlio di Dio - esige da noi che rivolgiamo il nostro sguardo su di Lui e che proclamiamo la nostra fede in Lui. Questa è la base della fede di sant'Agostino che con grande chiarezza annuncia che peccheremmo se, prima di riceverlo, non lo adorassimo. Questo mirabile sacrificio di Cristo, il suo auto-spezzarsi per divenire nostro cibo divino, deve essere guardato con grande stupore e profonda fede.
E' in questa luce che dovremmo comprendere la famosa frase di Sant'Agostino: "nemo autem illam Carnem manducat, nisi prius adoraverit; peccemus non adorando" – o "nessuno mangia questa carne senza prima adorarla; peccheremmo se non la adorassimo" (Enarrationes in Psalmos 98, 9, CCL XXXIX, 1385).
Il sacrificio eucaristico per Agostino è offerto anche per i fedeli defunti "che sono morti in Cristo e non sono ancora pienamente purificati", affinché possano entrare nella luce e nella pace di Cristo: "Seppellite questo corpo dove che sia, senza darvene pena. Di una sola cosa vi prego: ricordatevi di me, dovunque siate, innanzi all'altare del Signore" [Santa Monica, prima di morire, a Sant'Agostino e a suo fratello, cfr. Sant'Agostino, Confessiones, 9, 11, 27].
Sant'Agostino ha mirabilmente riassunto questa dottrina che ci sollecita ad una partecipazione sempre più piena al sacrificio del nostro Redentore che celebriamo nell'Eucaristia: "Tutta quanta la città redenta, cioè l'assemblea e la società dei santi, offre un sacrificio universale a Dio per opera di quel Sommo Sacerdote che nella passione ha offerto anche se stesso per noi, assumendo la forma di servo, e costituendoci come corpo di un Capo tanto importante ... Questo è il sacrificio dei cristiani: "Pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo" (Rm 12, 5); e la Chiesa lo rinnova continuamente nel sacramento dell'altare, noto ai fedeli, dove si vede che in ciò che offre, offre anche se stessa" [Sant'Agostino, De civitate Dei, 10, 6].