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CICLo AGOSTINIANo ad Almagro

Agostino cardioforo nel suo studio, affresco nella chiesa di sant'Agostino ad Almagro

Agostino cardioforo nel suo studio

 

 

SCUOLA DI ZURBARAN

1640-1660

Almagro, chiesa di sant'Agostino

 

Agostino cardioforo nel suo studio

 

 

 

Questa raffigurazione iconografica agostiniana ha goduto di una notevole fortuna diffondendosi un po' ovunque in Europa soprattutto in età barocca e nel Settecento. Agostino qui, come nelle altre scene del ciclo, è stato raffigurato con le vesti del monaco agostiniano. Indossa la tunica nera con la cintura ai fianchi, in ottemperanza al desiderio dell'Ordine di mostrare ai fedeli che il santo vescovo di Ippona era un membro, il più illustre dell'Ordine, dato che veniva considerato il suo fondatore. In questa circostanza Agostino è ritto in piedi nel suo studio davanti a una scrivania colma di libri e reca nella mano sinistra un cuore fiammante,

 

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3