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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Seicento > BiennoCICLo AGOSTINIANo del Fiammenghino a Bienno
La scena del Tolle lege nel giardino a Milano
GIOVAN MAURO DELLA ROVERE detto il Fiammenghino
1620-1622
Cappella Bontempi nella chiesa parrocchiale di Bienno
La scena del giardino a Milano Tolle lege
Il Fiammenghino non ha pensato ad una vera e propria scena, ma forse per motivi di spazio, ha preferito rappresentare alcuni episodi della vita del santo con dei riquadri incorniciati lungo le volute della cappella. Diversa è anche la tecnica usata: lungo le pareti della Cappella Bontempi, le scene sono policrome e di grandezza naturale, mentre nel sottarco sono scene monocrome di piccole dimensioni, che esprimono gli episodi narrati con una forte dose di simbolismo. Nel caso della scena del giardino, Agostino è stato immaginato di aspetto giovanile, intento a leggere un libro aperto sotto le fronde di un albero. E' senz'altro una rappresentazione con pochi elementi di novità, tuttavia semplice e fresca.
E, come racconta nelle Confessioni, recatosi in giardino, si mise sotto una pianta a piangere amaramente, e diceva: - Quanto tempo ancora? Quanto ancora? Domani, domani ! ancora un po' di tempo. Ed era desolato di non sapersi decidere o a restare nel mondo o a consacrarsi a Dio.
JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea
Così parlavo e piangevo nell'amarezza sconfinata del mio cuore affranto. A un tratto dalla casa vicina mi giunge una voce, come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: «Prendi e leggi, prendi e leggi». Mutai d'aspetto all'istante e cominciai a riflettere con la massima cura se fosse una cantilena usata in qualche gioco di ragazzi, ma non ricordavo affatto di averla udita da nessuna parte ... Tornai al luogo dove stava seduto Alipio e dove avevo lasciato il libro dell'Apostolo all'atto di alzarmi.
Lo afferrai, lo aprii e lessi tacito il primo versetto su cui mi caddero gli occhi. Diceva: « Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non assecondate la carne nelle sue concupiscenze... » Non volli leggere oltre né mi occorreva. Appena terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono.
AGOSTINO, Confessioni 8, 12, 29