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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Seicento > Schelte da BolswertCICLo AGOSTINIANo di Schelte
Ordinazione sacerdotale di Agostino
SCHELTE DA BOLSWERT
1624
Incisioni apparse a Parigi
Ordinazione sacerdotale di Agostino
La legenda riporta: Cum D. Valerius de provudendo et ordinando Presbytero civitatis plebem alloqueretur, Augustinum forte adstantem et nihil tale suspicantem apprehendunt frustraque reclutantem ac flentem Pontifici ordinandum sistunt. Il momento scelto da Bolswert non è l'ordinazione vera e propria ma il momento drammatico che la precede: Valerio in fondo sta parlando ai fedeli mentre alcuni fedeli trattengono Agostino e lo invitano ad accettare. Agostino cerca di divincolarsi dichiarandosi indegno. Dei raggi di luce scendono sul suo capo. La luce è distribuita con sapienza tra Valerio e Agostino.
Agostino venne ordinato sacerdote da Valerio nell'391 a Ippona su acclamazione del popolo: Agostino non pensava di diventare sacerdote e, per paura dell'episcopato, scappava anche dalle città nelle quali era necessaria un'elezione. Ma un giorno, essendo stato chiamato ad Ippona da un amico, stava pregando in una chiesa quando un gruppo di persone improvvisamente lo circondarono, lo consolarono ed implorarono Valerio, il vescovo, di elevarlo al sacerdozio; nonostante i suoi timori, Agostino fu ordinato nel 391.
Il novello sacerdote considerò la sua ordinazione come una ragione in più per riprendere la vita religiosa a Tagaste e Valerio la approvò così entusiasticamente che gli mise a disposizione delle proprietà della chiesa, autorizzandolo a fondare un monastero.
In quel tempo esercitava l'ufficio di vescovo nella comunità cattolica di Ippona il santo Valerio. Mentre egli un giorno parlava al popolo di Dio circa la scelta e l'ordinazione di un prete e l'esortava in proposito, perché così richiedeva la necessità di alcune persone, che conoscevano la dottrina di Agostino e i suoi propositi, gettategli le mani addosso, lo tennero fermo e, come suole accadere in casi del genere, lo consacrò sacerdote, mentre tutti unanimi in quel proposito chiedevano che così si facesse. Infine la cosa si compì secondo quanto voleva il desiderio del popolo.
POSSIDIO, Gesta Augustini 4, 1