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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Seicento > FirenzeCICLo AGOSTINIANo del Chiostro dei Morti a firenze
San Tommaso da Villanova converte un cattivo sacerdote
BIMBACCI ANASTASIO
1625-1705
Chiostro dei Morti del Convento di S. Spirito a Firenze
San Tommaso da Villanova converte un sacerdote
"Nella Quinta si osserva effigiato da Anastasio Bimbacci un Sacerdote di mala vita, convertito a Dio per le penitenze fatte da S. Tommaso."
La scena si riferisce ad un episodio miracoloso che vede come protagonista san Tommaso da Villanova agostiniano. Come specifica la scritta "CONVERTE A DIO S. TOMMASO CON LE SUE PENITENZE UN SACERDOTE DI MALA VITA" la scena descrive un nuovo miracolo attribuito al santo spagnolo agostiniano. Sempre attraverso un duro lavoro di persuasione che passa anche attraverso la penitenza, san Tommaso alla fine ha ragione sulle pessime abitudini di vita di un sacerdote.
Nella scena san Tommaso si china amorevolmente, quasi invitandolo, sul sacerdote che è inginocchiato, perché rivolga il suo sguardo al Cristo crocefisso.
Il sacerdote, o forse un monaco, tenuto conto dell'abito che indossa, ha deposto ai piedi della croce parte del vestito per potersi flagellare alle spalle in segno di penitenza e di riprovazione dei propri peccati. La scena si svolge in campo aperto, mentre un nugolo di angioletti si muovono intorno ai due dando ulteriore vigore alla narrazione pittorica.
San Tommaso da Villanova
Tommaso di Villanova, al secolo Tomás García Martínez (Fuenllana, 1488 circa - Valencia, 1555), fu un religioso spagnolo degli Eremitani di sant'Agostino, divenuto poi arcivescovo di Valencia. Fu anche asceta e predicatore ed è stato proclamato santo da papa Alessandro VII nel 1658. Figlio di un mugnaio, crebbe nella città di Villanueva de los Infantes: studiò presso l'Università di Alcalá de Henares, dove dopo la laurea divenne anche professore di filosofia (1514). Nel 1516 prese la decisione di entrare tra gli agostiniani di Salamanca: emise i voti perpetui nel 1518 e fu ordinato sacerdote; fu Superiore di vari conventi, poi Priore Provinciale per l'Andalusia e la Castiglia: fu il primo ad inviare dei missionari agostiniani nelle Americhe. Fu scelto da Carlo V come suo consigliere spirituale e confessore personale: l'imperatore lo stimava a tal punto da offrirgli l'arcivescovado di Granada, ma Tommaso di Villanuova rifiutò per umiltà; nel 1544, sollecitato anche dal papa, venne eletto arcivescovo di Valencia, pur continuando a occuparsi del suo Ordine. Valencia si trovava in una condizione spirituale deplorevole: più di un secolo senza un vescovo residente, molti chierici in situazione irregolare, moreschi agitati. Tommaso, per prima cosa, dirige i suoi sforzi alla ricristianizzazione della diocesi. Per formare un clero capace di dare con la sua vita una testimonianza autentica, fonda il collegio-seminario della Presentazione (1550).
Convoca un sinodo e visita tutte le parrocchie, agendo con mano energica e paterna. Tra le sue opere pastorali, due in particolare meritano di essere ricordate: l'assistenza ai poveri e l'evangelizzazione dei moreschi. La riuscita attività in favore del gregge che gli era stato affidato e la sua erudizione fecero di lui uno degli uomini più rispettati del tempo e l'immagine del vescovo ideale. Morì nel 1555 a causa di una angina pectoris. I suoi resti sono esposti alla venerazione dei fedeli nella cattedrale di Valencia.
Cosimo Ulivelli
Ulivelli (1625-1705) fu un pittore di scuola barocca italiano attivo principalmente a Firenze dove lavorò come allievo del Volterrano. Dipinse gli affreschi che si trovano nella parte superiore della navata della Basilica della Santissima Annunziata a Firenze. Dipinse anche l'abside della abbazia di San Martino in Campo, distrutto durante i restauri degli anni '70 del Novecento.