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Il cuore di sant'Agostino
JIRI MATEJ NETTL
1699
Praga, chiesa di san Tommaso, provenienti dal monastero di Lnáře
Il cuore di sant'Agostino
La ventiquattresima lunetta prosegue il tema della precedente della riscoperta del cuore di Agostino da parte di Sigisberto che viene aiutato in sogno da un angelo. In questa scena assistiamo alla forza spirituale del Cuore di sant'Agostino che riesce a difendere miracolosamente la chiesa in cui è conservato dagli eretici che cercano di entrare. Il cuore si trova all'interno del tempio ed è posto in una scatola su un altare che è ubicato sul lato destro. Un gruppo di monaci si affanna preoccupato intorno all'altare. Nella parte sinistra della scena, dove si trovano i gradini della chiesa, sono raffigurati degli eretici, uno che esegue un forte inchino, un altro con la mano dietro la testa, e un terzo con un mantello svasato e una gamba sinistra sui gradini. un altro ancora si arrampica a carponi. Sul lato destro del cartiglio si trova un'iscrizione quasi illeggibile minuscola: “Illum D Dn / Joannes Ludovic Frideric ... / ... Joseph ... / ... Comes ... / Herbenstein Baro in / ... Honorarius / Camerarius et ... / In ... witz / F: F:“.
Giordano di Sassonia (1300-1380), riferendosi all'episodio del cuore di Agostino, scrive:
"si dice che alla morte di sant'Agostino il suo cuore fu estratto dal petto o da un angelo, o da pii amici del vescovo. Nei rivolgimenti dei tempi questo cuore disparve. Sigisberto, vescovo di Lione, nel 960, caldo ammiratore di Agostino, miracolosamente ritrovò questo cuore. Sigisberto aveva sovente chiesto a Dio la grazia d'accordargli qualche reliquia del santo vescovo di Ippona, in premio del particolare culto alla memoria di lui.
Nelle sue orazioni esprimeva spesso questo suo desiderio, o piuttosto, questo desiderio era diventato la sua solita preghiera. In questa preghiera un giorno lo sorprese il sonno: ed ecco che un angelo gli apparve un attimo, con in mano un piccolo vaso di cristallo di mirabile fattura, cerchiato d'oro e d'oro finissimo ne era il piede. La scatola che lo conteneva risplendeva di perle. Tu dormi o Sigisberto, gli disse l'angelo, e svegliati. "Chi siete ? " risponde il vescovo di Lione. "Io sono l'angelo custode del grande Agostino, custode ora del cuore suo; Dio l'ha voluto, perché questo cuore non perisse, questo cuore che arse di tanto amore verso di lui e che tanto sublimemente discorse della santissima Trinità. Levati e prendi il dono prezioso che Dio m'ingiunse di portarti a consolazione tua e di tutti gli uomini religiosi."
Ciò detto l'angelo disparve. Il vescovo svegliato trovò il vaso ove l'angelo l'aveva deposto, cioè sull'altare. Il cuore di Agostino era fresco come se fosse allora uscito dal suo corpo. Del qual miracolo si sparse la fama in tutta la diocesi di Lione e si celebrò con solenne festa quel prodigio. Fu cantato il Te Deum e quando risonarono le parole dell'inno di sant'Ambrogio Sanctus sanctus, parve si movesse il cuor d'Agostino e palpitasse d'amore per il Dio vivente. Ogni qualvolta dinanzi la cuore di Agostino veniva pronunziato il nome della S. Trinità o che era letto qualche brano del trattato di lui sulla Trinità, il suo cuore si muoveva."
Jiří Matěj Nettl
L'autore del ciclo, il pittore Jiří Matěj Nettl, nacque il 14 febbraio 1660 a Blovice. Tra le commissioni più importanti di Nettl nel periodo in cui è documentata la sua attività nel convento di Lnáře, troviamo principalmente il ciclo relativo alla vita di san Nicola da Tolentino per il monastero agostiniano scalzo a Praga dal 1696 al 1698. Ha realizzato altri 24 dipinti per Lnáře nel ciclo della Passione di Cristo nel 1702 e sette dipinti con temi cristologici e mariani. Allo stesso tempo ha realizzato 12 dipinti di paesaggi, otto ritratti di membri dell'Ordine agostiniano e i ritratti del conte Tomáš e Zuzana Černínových di Chudenice. Con la sua pittura tenebrosa, Nettl costituisce un esempio dell'accoglienza riservata ai disegni grafici olandesi nell'arte barocca ceca intorno al 1700. Il pittore morì a Plzen il 17 settembre 1747.