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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Settecento > BeuronCICLo AGOSTINIANo di WEGSCHAIDER a Beuron
Dio si rivela ad Agostino
IOSEPH IGNAZ WEGSCHAIDER
1738
Chiesa di Beuron
La rivelazione: Tolle et Lege
Questa scena è uno stucco di autore ignoto sul soffitto all'interno della chiesa. E' una delle opere più graziose dell'epoca e conserva la sua originaria freschezza. L'autore è rimasto fedele al testo che illustra: Agostino è un giovane riccioluto, che veste alla tedesca. Il suo busto è appoggiato a un albero, mentre in cielo sono accennate delle nubi. Agostino ha le mani appoggiate a un libro che indica con la mano: altri quattro libri sono in ordine ai suoi piedi appoggiati al suolo. Con la mano sinistra si tocca la fronte mentre da una nuvola una mano indica il passo da leggere. Sullo sfondo si nota una chiesa e un ampio giardino.
E, come racconta nelle Confessioni, recatosi in giardino, si mise sotto una pianta a piangere amaramente, e diceva: - Quanto tempo ancora? Quanto ancora? Domani, domani ! ancora un po' di tempo. Ed era desolato di non sapersi decidere o a restare nel mondo o a consacrarsi a Dio.
JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea
Così parlavo e piangevo nell'amarezza sconfinata del mio cuore affranto. A un tratto dalla casa vicina mi giunge una voce, come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: «Prendi e leggi, prendi e leggi». Mutai d'aspetto all'istante e cominciai a riflettere con la massima cura se fosse una cantilena usata in qualche gioco di ragazzi, ma non ricordavo affatto di averla udita da nessuna parte ... Tornai al luogo dove stava seduto Alipio e dove avevo lasciato il libro dell'Apostolo all'atto di alzarmi.
Lo afferrai, lo aprii e lessi tacito il primo versetto su cui mi caddero gli occhi. Diceva: « Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non assecondate la carne nelle sue concupiscenze... » Non volli leggere oltre né mi occorreva. Appena terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono.
AGOSTINO, Confessioni 8, 12, 29