Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Settecento > Rattenberg

CICLo AGOSTINIANo di Johann Joseph Waldmann a Rattenberg

La scena del tolle et lege a Rattenberg

Tolle lege: la scena del giardino di Milano

 

 

JOHANN JOSEPH WALDMANN

1711

Convento agostiniano di Rattenberg

 

Tolle Lege

 

 

 

La scena è dipinta in una lunetta rettangolare: l'episodio è trattato con molta semplicità e richiama la più pura tradizione del XVII secolo. Un confronto con le incisioni di Bolswert ne mostra la dipendenza dal motivo centrale. Agostino è seduto con le spalle a un fico e ha gli occhi levati verso il cielo quasi fosse in estasi. Un raggio obliquo scende dall'alto e ripete due volte la scritta TOLLE LEGE.

Il libro delle Lettere di San Paolo è deposto sulle ginocchia del santo, che leva verso l'alto entrambe le braccia in segno di accoglienza del messaggio divino. Agostino è dipinto come un uomo nella sua maturità, con la barba. Un largo mantello e ampi vestiti soverchiano il corpo del santo.

 

E, come racconta nelle Confessioni, recatosi in giardino, si mise sotto una pianta a piangere amaramente, e diceva: - Quanto tempo ancora? Quanto ancora? Domani, domani ! ancora un po' di tempo. Ed era desolato di non sapersi decidere o a restare nel mondo o a consacrarsi a Dio.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea

 

Così parlavo e piangevo nell'amarezza sconfinata del mio cuore affranto. A un tratto dalla casa vicina mi giunge una voce, come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: «Prendi e leggi, prendi e leggi». Mutai d'aspetto all'istante e cominciai a riflettere con la massima cura se fosse una cantilena usata in qualche gioco di ragazzi, ma non ricordavo affatto di averla udita da nessuna parte ... Tornai al luogo dove stava seduto Alipio e dove avevo lasciato il libro dell'Apostolo all'atto di alzarmi.

Lo afferrai, lo aprii e lessi tacito il primo versetto su cui mi caddero gli occhi. Diceva: « Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non assecondate la carne nelle sue concupiscenze... » Non volli leggere oltre né mi occorreva. Appena terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono.

AGOSTINO, Confessioni 8, 12, 29