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Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Settecento > VelaCICLo AGOSTINIANo di GiaMbattista Vela a La Valletta
Agostino incontra Ponticiano o Simpliciano
GIAMBATTISTA VELA
1765
Chiesa di S. Agostino a La Valletta
Agostino incontra Ponticiano o Simpliciano
La scena si sviluppa in un giardino: Agostino è seduto con in mano un libro aperto. Siede all'ombra di un albero. Su di lui si china una persona anziana e barbuta con la mano sinistra sul petto, che afferra in modo deciso la tunica. La destra invece si allarga con un ampio gesto della mano, quasi volesse accompagnare le parole con dei gesti. Alle spalle di questo anziano, ma autorevole personaggio, che potrebbe essere il funzionario romano Ponticiano oppure il sacerdote milanese Simpliciano, si erge sopra un colle, un grande e bel palazzo romano, una specie di villa fortificata. La scena, pur semplice, ha una propria armonia esecutiva, che la rende viva e capace di trasmettere il senso del racconto agostiniano.
Un certo giorno ecco viene a trovarci, Alipio e me, né ricordo per quale motivo era assente Nebridio, un certo Ponticiano, nostro compatriota in quanto africano, che ricopriva una carica cospicua a palazzo. Ignoro cosa volesse da noi. Ci sedemmo per conversare e casualmente notò sopra un tavolo da gioco che ci stava davanti un libro. Lo prese, lo aprì e con sua grande meraviglia vi trovò le Lettere dell'Apostolo cristiano e battezzato ... Ci raccontò la storia di Antonio, un monaco egiziano, il cui nome brillava di chiara luce fra i tuoi servi, mentre per noi fino ad allora era oscuro.
AGOSTINO, Confessioni 8, 6, 14
Nello stesso tempo venne d'Africa un tal Ponziano, amico di Agostino, che gli parlò della vita e dei miracoli di Antonio che era morto da poco in Egitto.
JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea
Ponticiano? Chi era costui? In effetti molti di noi hanno sentito parlare del vescovo Ambrogio, forse anche della madre di Agostino e (sicuramente meno) di Simpliciano. Di Ponticiano, invece, probabilmente non sappiamo proprio nulla. Eppure nel racconto de Le Confessioni trova largo spazio e non è esagerato dire che anch’egli ha contribuito alla conversione di Agostino. Se la familiarità con Ambrogio e Simpliciano (senza dire di quella con sua madre) era durata a lungo, l’incontro con questo giovane appare quasi del tutto casuale e ristretto nel tempo. In seguito, nel racconto de Le Confessioni, quel personaggio non apparirà più. Ma la grazia passa da dove vuole, anche dagli incontri occasionali e brevi.