Percorso : HOME > Iconografia > Cicli > Settecento > Vela

CICLo AGOSTINIANo di GiaMbattista Vela a La Valletta

La scena del giardino il tolle lege, nel ciclo di affreschi agostiniano di Vela alla Valletta a Malta

La scena del giardino il tolle lege

 

 

GIAMBATTISTA VELA

1765

Chiesa di S. Agostino a La Valletta

 

La scena del giardino il tolle lege

 

 

 

Questa scena è una delle più graziose che l'artista ha realizzato. Agostino, giovane, avvolto da una toga, è seduto su un sasso sotto un albero frondoso. Stende la mano destra e alza la testa verso una nuvola da dove fuoriescono teste di angeli. Il giardino mostra a destra un'ampia prospettiva che porta a un piccolo edificio, la casa del tolle lege. L'orizzonte spazioso conferisce una profondità quasi arcadica all'intero sviluppo della scena.

 

E, come racconta nelle Confessioni, recatosi in giardino, si mise sotto una pianta a piangere amaramente, e diceva: - Quanto tempo ancora? Quanto ancora? Domani, domani ! ancora un po' di tempo. Ed era desolato di non sapersi decidere o a restare nel mondo o a consacrarsi a Dio.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea

 

Così parlavo e piangevo nell'amarezza sconfinata del mio cuore affranto. A un tratto dalla casa vicina mi giunge una voce, come di fanciullo o fanciulla, non so, che diceva cantando e ripetendo più volte: «Prendi e leggi, prendi e leggi». Mutai d'aspetto all'istante e cominciai a riflettere con la massima cura se fosse una cantilena usata in qualche gioco di ragazzi, ma non ricordavo affatto di averla udita da nessuna parte ... Tornai al luogo dove stava seduto Alipio e dove avevo lasciato il libro dell'Apostolo all'atto di alzarmi.

Lo afferrai, lo aprii e lessi tacito il primo versetto su cui mi caddero gli occhi. Diceva: « Non nelle crapule e nelle ebbrezze, non negli amplessi e nelle impudicizie, non nelle contese e nelle invidie, ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non assecondate la carne nelle sue concupiscenze... » Non volli leggere oltre né mi occorreva. Appena terminata infatti la lettura di questa frase, una luce, quasi, di certezza penetrò nel mio cuore e tutte le tenebre del dubbio si dissiparono.

AGOSTINO, Confessioni 8, 12, 29