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CICLo AGOSTINIANo a Montalcino

Trasfigurazione di Cristo

Trasfigurazione di Cristo sul monte Tabor

 

 

BARTOLO DI FREDI

1384-1388

Montalcino, chiesa di S. Agostino

 

Trasfigurazione di Cristo

 

 

 

L'ultimo registro della parete destra è ambientata in un paesaggio montuoso che ricorda i panorami toscani. La scena è piuttosto rovinata, tuttavia si riesce a individuare la presenza di tre figure che sembrano poste ai vertici di un ideale triangolo. Di queste figure restano ormai solo alcune macchie di cui si intravede una aureola. Questi elementi associati alla presenza di episodi legati alla vita di san Giacomo, lasciano presagire che, in questo affresco, sia stata prodotta una raffigurazione della Trasfigurazione di Cristo sul monte Tabor, a cui Giacomo prese parte con gli apostoli Pietro e Giovanni.

La presenza di ricordi legati a Giacomo è giustificata dal fatto che la chiesa di sant'Agostino in origine era dedicata proprio a san Giacomo Minore e a Filippo.

 

L'episodio della Trasfigurazione è narrato nei tre vangeli sinottici (Vangelo secondo Marco 9, 2-8, Vangelo secondo Matteo 17, 1-8, Vangelo secondo Luca 9, 28-36). Secondo questi testi Gesù dopo essersi appartato con i discepoli Pietro, Giacomo e Giovanni, cambiò aspetto mostrandosi ai tre discepoli con uno straordinario splendore della persona e una stupefacente bianchezza delle vesti.

In questo contesto va definita l'apparizione di Mosè ed Elia che conversano con Gesù e una voce da una nube che dichiara la figliolanza divina di Gesù. Lo splendore di Cristo richiama la sua trascendenza, la presenza di Mosè ed Elia simboleggia la legge e i profeti che hanno annunciato sia la venuta del Messia che la sua passione e glorificazione, la nube si riferisce a teofanie già documentate nell'Antico Testamento.

Una tradizione attestata già nel IV secolo da Cirillo di Gerusalemme e da Girolamo, identifica il luogo dove sarebbe avvenuta la Trasfigurazione con il monte Tabor, un colle rotondeggiante ed isolato, alto circa 600 metri sul livello delle valli circostanti. È su questo colle che i bizantini costruiranno tre chiese di cui parla l'Anonimo Piacentino che le visiterà nel 570.

La festa della Trasfigurazione secondo alcuni storici della liturgia ricorda la dedicazione delle basiliche del Monte Tabor. Era celebrata dalla Chiesa nestoriana già alla fine del V secolo ed è documentata nel VII secolo nella Siria occidentale. La fissazione della data della festa al 6 agosto dipende dal fatto che secondo una tradizione l'episodio della Trasfigurazione narrato dai Vangeli sarebbe avvenuto quaranta giorni prima della crocifissione di Gesù.

 

Bartolo di Fredi

Bartolo di Fredi fu un pittore italiano attivo nella seconda metà del secolo XIV (Siena 1330 circa - San Gimignano 1410), uno dei più operosi del tempo. Ma le sue numerose opere svelano l'intrinseca debolezza del suo linguaggio artistico, ridotto a una sigla eclettica, derivata da Simone Martini, dai Lorenzetti e da Niccolò Tegliacci, di cui forse fu scolaro. Il primo documento che lo ricorda è del 1353, associato con Andrea Vanni.