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PITTORI: Ambrogio da Fossano

Sant'Agostino canonicorum princeps di Ambrogio da Fossano detto il Bergognone

Sant'Agostino canonicorum princeps

 

 

AMBROGIO DA FOSSANO detto il BERGOGNONE

1514-1518

Sala Capitolare di Santa Maria della Passione a Milano

 

Sant'Agostino canonicorum princeps

 

 

 

All'interno della Sala Capitolare si trova una splendida serie di affreschi del Bergognone che vi fu chiamato a dipingere dai monaci Lateranensi che svolgevano il servizio religioso in Santa Maria della Passione e che avevano il convento adiacente alla chiesa. I monaci Lateranensi che seguivano la regola agostiniana e che dichiaravano di essere i diretti discendenti del movimento monacale che Agostino aveva creato e sviluppato in Africa, non persero occasione per celebrare queste loro presunte origini. Proprio sopra la porta d'entrata, esattamente di fronte alla scena della Croce, Bergognone ha significativamente raffigurato sant'Agostino, il fondatore del monachesimo che porta il suo nome e a cui erano devotissimi i Lateranensi.

Agostino vi è stato raffigurato nella lunetta in un atteggiamento abbastanza comune nella iconografia agostiniana. La sua figura risalta molto bene su uno sfondo azzurro che esalta il corpo e il viso del santo. Indossa un abito vescovile sopra una tonaca bianca, esattamente quella che portavano i monaci lateranensi. Il viso del santo è maturo, con una folta barba bianca. Con la destra tiene un libro, mentre con la sinistra impugna il pastorale. In testa il santo ha una mitra, che è esaltata dalla presenza del nimbo.

 

 

Ambrogio da Fossano detto il Bergognone (1450-1522)

Di formazione foppesca, anche se ne ingentilisce i modi, Bergognone riprende dalla cultura fiamminga, giuntagli attraverso la Liguria, sia gli stilemi iconografici quanto l'uso della luce e degli ariosi paesaggi. Alla fine degli anni ottanta venne influenzato dall'opera sia di Leonardo che, soprattutto, di Bramante. I suoi paesaggi preludono ai pittori realistici bresciani nel Cinquecento, mentre il pietismo dei soggetti religiosi lo si ritrova sia nei leonardeschi lombardi sia in tanta pittura tarda manieristica. Molti pittori furono suoi allievi e seguaci, tra i quali si distinse Bernardino Lanzani di San Colombano al Lambro.

Risalgono agli anni giovanili anche le sue prime due pale con Madonna e Santi dal respiro monumentale, dipinte per il protonotario apostolico Calegrani, originario di Arona: la prima (1484) si trova ancora alla Collegiata dei SS. Gratiniano e Felino ad Arona, sua collocazione originaria, mentre la seconda (realizzata nel 1488 per la chiesa di San Pietro in Ciel d'Oro a Pavia) è oggi alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano.

Tra il 1488 e il 1495 Bergognone fu attivo nella fabbrica della Certosa di Pavia, dove realizzò, oltre ad un gran numero di affreschi, ben nove pale d'altare (ne rimangono sei, tre in loco, due alla National Gallery di Londra e una a Poznan). Ancora in loco sono oggi la Crocifissione (firmata e datata 1490), i pannelli con i Dottori della Chiesa, le monumentali pale di Sant'Ambrogio (1490) e San Siro (1491). Proprio confrontando questi ultimi due dipinti si nota, tra il 1490 e il 1491, un cambiamento nello stile di Bergognone, che si fa più monumentale ed attento allo spazio prospettico, seguendo la lezione di Bramante.

L'ultimo periodo di attività dell'artista si inaugura con un breve ritorno alla Certosa di Pavia (1514), dove affresca una delicata Madonna del Latte nella volta del refettorio, decorando le lunette dello stesso ambiente con figure di apostoli a mezzo busto. Fra le ultime opere ricordiamo i Santi Rocco e Sebastiano (oggi in una collezione privata a Milano) e i monumentali affreschi nella sala capitolare di Santa Maria della Passione sempre a Milano (1514-1518), uno dei capolavori tardi del maestro. Nel 1518 affresca una cappella di San Pietro in Gessate con il Funerale di S. Martino. Del 1522 è invece l'Incoronazione della Vergine, conservata a Brera ma proveniente da Nerviano.