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PITTORI: Antonio Boselli

Sant'Agostino dottore della Chiesa

Sant'Agostino dottore della Chiesa

 

 

BOSELLI ANTONIO

1500-1515

Almenno san Salvatore, Ex convento degli Agostiniani

 

Sant'Agostino dottore della Chiesa

 

 

 

L'affresco è opera di Antonio Boselli e risale all'inizio del Cinquecento nella piena maturità del pittore. Vi è raffigurato sant'Agostino dottore della Chiesa secondo una modalità nuova per Boselli che già prefigura il nuovo secolo e la Riforma protestante, dove il vescovo non è più visto come un principe, ma come un servitore della Chiesa e del popolo cristiano.

Agostino se ne sta seduto, quasi dimesso, impugnando con la mano destra il bastone pastorale. La mitra è stata deposta ai suoi piedi in disparte, Il viso del santo è di una persona anziana, ma dallo sguardo ancora vivido, con una folta barba e baffi che gli coprono il viso.

Un'aureola gli corre intorno al capo indicandone la santità. L'affresco misura cm 157x81 e si trova in uno stato di conservazione discreto.

L'affresco si trova nella sua collocazione originaria nel complesso monumentale di appartenenza all'Ex convento degli Agostiniani di Almenno.

 

8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.

8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.

8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.

8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.

8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.

POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6

 

 

Antonio Boselli

Antonio Boselli nasce nel 1480 circa a S. Giovanni Bianco e morirà a Bergamo nel 1532. Di questo pittore bergamasco sono di estremo interesse per l'iconografia agostiniana i suoi affreschi nella chiesa di San Nicola ad Almenno San Salvatore. Fra le varie opere che gli sono state attribuite spiccano diverse rappresentazioni di Agostino, da solo o con altri santi o ancora con la Vergine Maria. Gli affreschi furono eseguiti in più anni probabilmente fra il 1503 e il 1518.