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PITTORI: Antonio Boselli

La Vergine fra Agostino ed Ambrogio di Antonio Boselli

La Vergine fra Agostino ed Ambrogio

 

 

ANTONIO BOSELLI

1510 circa

Almenno San Salvatore, chiesa di San Nicola

 

La Madonna del latte fra Agostino ed Ambrogio e devoti

 

 

 

L'affresco è attribuito a Boselli: si tratta di un trittico a fresco con la Vergine che allatta il Bambino, che porta in grembo, mentre ai suoi lati vigilano in piedi i santi Agostino ed Ambrogio. Entrambi i santi sono in preghiera e portano fluenti barbe bianche sui vestiti vescovili che indossano. L'affresco si trova nella parete sinistra della terza cappella di sinistra della chiesa dedicata a san Nicola da Tolentino. Ai piedi si nota un devoto offerente. L'affresco misura cm 208x218 e la superficie pittorica risulta abrasa, soprattutto nell'angolo inferiore destro. Complessivamente risulta danneggiato dall'umidità.

 

Agostino compare con Ambrogio in diverse circostanze: nel battesimo impartitogli a Milano, come Dottore della Chiesa, nella scena della A logica libera nos, nel Te Deum. In ogni caso la figura di Ambrogio si staglia nettamente, per l'importanza del santo, che Agostino riconobbe come proprio maestro: rigator meus. Ambrogio fu vescovo di Milano in un periodo travagliato dell'impero romano, percorso da correnti di pensiero diverse e con rigurgiti di paganesimo. Ambrogio si palesò come il baluardo estremo del cristianesimo contro ogni avversità.

A Milano, grazie anche all'ascolto delle splendide prediche del santo vescovo Ambrogio, Agostino trovò quello che cercava, ovvero la fede in Gesù Cristo che gli dette quella gioia piena e quell'appagamento totale che aveva sempre cercato, magari affidandosi anche a dottrine, come il manicheismo, rivelatesi poi fallaci ai suoi occhi. Durante le dieci puntate della trasmissione verrà presentata la personalità di questo gigante della fede e della cultura, e sarà messo particolarmente in luce il legame tra vita e fede, fra filosofia e amicizia, fra ricerca intellettuale e amore di Dio, che rappresenta la nota distintiva della figura di Sant'Agostino.

Nella notte di Pasqua del 387 dopo Cristo, a Milano, il vescovo Ambrogio battezza Agostino, l'intellettuale di Tagaste (l'odierna Souk Arhas in Algeria), che diventerà vescovo di Ippona e che influenzerà la cultura europea con il suo pensiero, come del resto l'opera di Ambrogio darà un'impronta ai rapporti Chiesa-potere politico nel segno della reciproca autonomia. Quella solenne liturgia celebrata nella speranza che Cristo risorga, che la morte sia vinta e si compia la promessa di rinascita, è evento sul crinale tra due epoche. Il mondo antico collassa, l'Impero si sgretola tra congiure di palazzo, guerre che prosciugano le casse statali, inflazione, carestie, disastri economici, invasioni, spinte secessioniste. E il nuovo, che pur c'è, annunciato da scossoni e spinte, da trasformazioni concrete anche se difficili da leggere, stenta ad affermarsi.

 

 

Antonio Boselli

Antonio Boselli nasce nel 1480 circa a S. Giovanni Bianco e morirà a Bergamo nel 1532. Di questo pittore bergamasco sono di estremo interesse per l'iconografia agostiniana i suoi affreschi nella chiesa di San Nicola ad Almenno San Salvatore. Fra le varie opere che gli sono state attribuite spiccano diverse rappresentazioni di Agostino, da solo o con altri santi o ancora con la Vergine Maria. Gli affreschi furono eseguiti in più anni probabilmente fra il 1503 e il 1518.