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PITTORI: Bernardino De Donati

Santa Monica con un fedele in ginocchio

Santa Monica con un fedele in ginocchio

 

 

BERNARDINO DE DONATI

1520

Gravedona, chiesa di S. Maria delle Grazie

 

Santa Monica con un fedele in ginocchio

 

 

 

L'affresco venne dipinto da Bernardino De Donati, verso il 1520 in occasione dei grandiosi lavori di affrescatura che realizzò con la collaborazione di aiuti per il convento e la chiesa agostiniani di santa Maria delle Grazie a Gravedona.

Attualmente l'affresco, pur risentendo dell'usura del tempo, si presenta abbastanza ben leggibile lquanto a soggetto e raffigurazione dei personaggi.

In primo piano troviamo santa Monica ritta in piedi con l'abito monacale delle suore agostiniane in compagnia di un fedele inginocchiato e incatenato ai piedi a cui sembra offrire la tonaca nera monacale.

La madre di Agostino viene spesso raffigurata nell'iconografia agostiniana, da sola o assieme al figlio. Ella partecipa a scene fondamentali, come l'estasi di Ostia, la partenza da Cartagine o il soggiorno milanese e poi a Cassiciaco. La ritroviamo ancora assieme ai monaci ed ella stessa monaca o vestita da monaca mentre illustra la regola agostiniana nella versione femminile. Toccanti sono pure le scene che la vedono in azioni caritative. Con Agostino lasciò Milano diretta a Roma, e poi a Ostia, dove affittarono una casa, in attesa di una nave in partenza per l'Africa. Fu un periodo carico di dialoghi spirituali, che Agostino ci riporta nelle sue Confessioni. Lì si ammalò, forse di malaria, e in nove giorni morì, all'età di 56 anni. Drammatiche e toccanti sono le rappresentazioni della sua morte a Ostia. Di lei Agostino offre una biografia stupenda nella parte finale del libro IX delle Confessioni.

 

 

 

Bernardino De Donati

Bernardino apparteneva probabilmente a una famiglia di scultori, pittori e artigiani milanesi che operarono tra il 1480 e il 1530. Grazie alle documentazioni archivistiche conosciamo i nomi di Giovanni, che sappiamo ancora vivo il 24 gennaio 1484 ma che e già morto il 3 dicembre dello stesso anno. Non si hanno altre notizie di questo "magister", né si conoscono sue opere. Sono noti i figli Francesco, Giovanni Pietro., Giovanni Ambrogio e Ludovico. Francesco è citato per la prima volta a Pavia il 18 dicembre 1484.